Polizia mobilitata davanti al carcere
Ma gli ultrà dell’Atalanta non arrivano

C’è stata una grande mobilitazione di forze dell’ordine, mercoledì 3 dicembre, per il timore che gli ultrà dell’Atalanta potessero dirigersi verso il carcere di Bergamo per protestare in favore dei cinque tifosi che sono rinchiusi al Gleno dopo l’arresto nella serata della guerriglia di Atalanta-Roma.

Gli ultrà nerazzurri, che avevano disertato il match di Coppa Italia con l’Avellino in segno di disapprovazione per il decreto Alfano e la decisione del prefetto di Bergamo di vietare il match a chi non è in possesso della Dea Card, ovvero la tessera del tifoso, si sono recati alle 14 a Zingonia per vedere Atalanta-Milan di Coppa Italia Primavera.

Si era sparsa la voce che il centinaio di supporter potesse andare in massa davanti al carcere per fare sentire la sua voce, così un ingente schieramento di agenti di polizia con camionette e blindati e dirigenti della Digos si è precipitato a presidiare il Gleno. È stata probabilmente la forte mobilitazione di forze dell’ordine che ha indotto gli ultrà a rinunciare al loro proposito (se ne sono visti soltanto un paio girovagare in zona).

Così la maggior parte della polizia se ne è andata, ma è rimasto un buon presidio per evitare che gli ultrà ci ripensino e si presentino magari in serata.

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