Martedì 01 Novembre 2011
Poste chiuse ai cittadini
Sabato scatta il sit-in a Nese

Tutto inizia a fine giugno, quando senza preavviso Poste Italiane decidono di sospendere i servizi nell'ufficio che serve, oltre la frazione di Nese, Olera e Monte di Nese. Così quasi seimila utenti non possono accedere ai servizi di spedizione, pagamento, riscossione e pensioni. I disagi maggiori sono vissuti dagli anziani.
Nel frattempo si registra un sovraccarico di lavoro per gli uffici di Ranica e Torre Boldone, perché ad Alzano le file sono scontate. L'ufficio di Nese a luglio, dopo aver rinnovato gli arredi, riapre come «Punto imprese», una struttura dedicata a chi svolge un'attività economica ed è titolare di partita Iva; inoltre all'ufficio si può eccedere solo tramite apposito badge.
I cittadini si mobilitano e inizia una raccolta firme spontanea: in pochi giorni sono oltre duemila le firme poste in calce alla lettera con cui si protesta contro la chiusura e si richiede di riportare nella frazione il servizio per tutti i clienti «ordinari». Intanto Poste Italiane tacciono. E non rispondono neppure alle richieste di chiarimento avanzate dall'amministrazione.
Il presidio in programma sabato è stato promosso da Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra ecologia libertà, Collettivo politico sinistra e dal gruppo consiliare «Gente in Comune».
m.sanfilippo
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