Poste, uffici senza riscaldamento
I sindacati sul piede di guerra

In una lettera congiunta, i sindacati Cgil Cisl e Uil del settore postale criticano fortemente Poste Italiane sulla scarsa sicurezza nei luoghi di lavoro: «Siamo veramente arrabbiati! - scrivono Slp-Cisl, Slc Cgil e Uil Post di Bergamo - non possiamo ancora aspettare che quest’azienda (Poste Italiane) continui a venir meno ai suoi impegni e doveri in riguardo alla sicurezza negli ambienti di lavoro.

Da quattro giorni i colleghi portalettere e i ripartitori dell’ufficio di Seriate che, dopo la scorsa nevicata pre natalizia, sono già stati spostati per inagibilità del loro ufficio, presso l’ufficio sede del CLR a Gorle in via Roma, sono costretti a lavorare al freddo polare di questi giorni. Infatti l’Azienda, che sta spostando il personale applicato presso il sito di Gorle, in quello di V. Galimberti a Bergamo, per il quale ha speso fior di milioni di euro, si è dimenticata che, sempre nello stesso immobile, da oltre un mese erano stati accolti i colleghi che si occupano della distribuzione della corrispondenza per gli abitanti di Seriate.

Pensando che in quello stesso immobile non ci fosse più nessuno ha ben pensato di chiudere i rubinetti del gasolio, lasciando così al freddo le circa 25 persone che in quell’immobile si recano ancora oggi a lavorare. Grande il disappunto per non dire rabbia dei colleghi, che si sono sentiti completamente abbandonati alla pari degli immobili di Poste Italiane, che da qualche tempo non sembrano essere più degni di alcuna attenzione sia per la manutenzione ordinaria che straordinaria.

Il freddo di questi giorni ha dato poi una mano, e oggi tutti i portalettere e ripartitori di Seriate hanno minacciato di incrociare le braccia se non si fosse immediatamente provveduto a riattivare l’impianto di riscaldamento dell’ufficio. Così si è anche scoperto che il gasolio era finito e si è dovuto provvedere a chiamare la ditta fornitrice del gasolio. Intanto i colleghi sono stati chiamati ad un po’ di pazienza perché in giornata sarebbe arrivato il gasolio.

Ancora una volta in Poste i problemi si risolvono solo grazie alla pazienza e dedizione dei colleghi e non certo per l’esercizio di quel senso di responsabilità che dovrebbe prima di ogni cosa guidare l’operato di un vero e serio dirigente. Come OO.SS. invitiamo, anche con comunicato all’azienda, tutti i lavoratori, da domani (mercoledì 27 gennaio, ndr), in assenza del funzionamento dell’impianto di condizionamento a prestare la propria opera lavorativa in altri uffici, ben riscaldati.

Ma l’episodio che coinvolge i portalettere di Seriate non è il solo episodio di inadempienza aziendale rispetto alla sicurezza in Poste Italiane, ed è ora che anche la collettività tutta sia messa a conoscenza di quanto poco faccia Poste Italiane per garantire ambienti di lavoro adeguati alle norme di sicurezza per tutti i propri dipendenti. Dobbiamo ricordare che l’ufficio postale di Seriate, che ha visto crollare parte del sottotetto, dopo l’unica nevicata precedente il Natale, è ancora in condizione precaria, una condizione solo parzialmente tamponata con l’utilizzo di tendoni che dovrebbero evitare infiltrazioni in caso di pioggia, ma certamente non potrebbero essere di alcun aiuto in caso di una nuova nevicata, con il grosso rischio che sotto il peso della neve, crolli definitivamente tutto il tetto dell’ufficio, non solo negli ambienti oggi svuotati grazie all’intervento dei vigili del fuoco, ma anche su quella parte che oggi accoglie la clientela ed i colleghi applicati alla sportelleria.

Cosa aspetta l’azienda ad intervenire, un incidente serio? Insieme a Seriate, l’inefficienza aziendale si è manifestata in ben altre occasioni; siamo dovuti intervenire, e far intervenire gli RLS, per l’ufficio di Zingonia, lasciato al freddo per oltre tre giorni, per ottenere che l’azienda finalmente si attivasse per riparare il guasto alla caldaia del riscaldamento, per far riparare i montacarichi e per arginare le infiltrazioni di acqua dell’ufficio sito in via Pascoli. Ma ogni giorno i responsabili della sicurezza per i lavoratori devono rispondere a richieste di intervento le più svariate possibili, che denunciano a gran voce non solo l’incapacità aziendale di tenere sotto controllo le norme di sicurezza, ma soprattutto rappresentano una vera e propria volontà aziendale di venir meno ai propri doveri in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro.

Solo a parole l’azienda dimostra la sua sensibilità alle norma di sicurezza, nella pratica, guarda solo al risparmio più assoluto, e tutti i lavoratori sanno bene come il risparmio in materia di sicurezza espone tutti a rischi veramente molto gravi, e nessuno dovrebbe mai e poi mai barattare la sicurezza con qualsiasi quota di bilancio. La sicurezza non ha prezzo, e non deve averlo neanche in Poste Italiane, questo è uno degli obiettivi che le organizzazioni sindacali sul territorio di Bergamo si propongono di perseguire per tutto l’anno che è appena cominciato».

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