Precipitato nel vano dell’ascensore
Due indagati, autopsia e tante domande

Sarà effettuata lunedì 31 agosto l’autopsia sul corpo di Michele Franchini, l’operaio di 20 anni di Stezzano, papà di un bambino di due anni e mezzo, deceduto dopo essere precipitato nel vano dell’ascensore in un’ala del cementificio Holcim di Comabbio, in provincia di Varese.

Un volo di una ventina di metri che non gli ha lasciato scampo. Ieri si è saputo che la Procura della Repubblica di Varese ha iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto, il direttore dello stabilimento di via Bongiasca e il responsabile della sicurezza. L’ipotesi di reato è omicidio colposo. Nel mirino degli investigatori è finito l’ascensore, sottoposto a sequestro.

All’origine del gravissimo incidente potrebbe esserci stata una distrazione o il malfunzionamento dell’ascensore, oppure un mix di fattori con una buona dose di sfortuna.La dinamica non è ancora molto chiara, ma secondo le prime ricostruzioni ci sarebbe una sola certezza: Franchini, che lavorava per conto della Cm Costruzioni di Filago, era sceso in ascensore dal quarto al secondo piano per recuperare delle funi. A quel punto, nell’operazione di risalita al quarto piano, qualcosa è andato storto.

Il giovane operaio è precipitato per una ventina di metri senza che nessuno si accorgesse di nulla. Uno schianto che lo ha ucciso sul colpo. Cosa sia accaduto resta al momento un mistero. Si valuta l’ipotesi di un malfunzionamento momentaneo, visto che quando gli investigatori hanno compiuto tutte le verifiche non sarebbero emerse anomalie, anche se si attende ancora la relazione definitiva da parte dei tecnici dell’Asl.

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