Prefettura, guerra alle scritte ultrà
Beffa: i muri li devono pulire i privati

Non è un’ordinanza, ma l’invito - rivolto dalla prefettura nell’ambito del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica - a Comune e Atalanta, ha avuto un effetto molto simile. Una sorta di giro di vite che, nel giro di poche ore, dovrebbe garantire l’eliminazione di buona parte delle scritte ingiuriose dalla zona della stadio. Comune e Atalanta stanno già provvedendo.

«Entro domani (martedì 27 ottobre per chi legge, ndr) - conferma l’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla - verranno ripulite le facciate del Lazzaretto che è l’unico edificio di nostra proprietà nel perimetro in questione». A dire il vero ci sarebbe anche lo stadio, ma di quello si sta invece occupando il club che l’ha in gestione e cioè l’Atalanta.

«Tutto ciò che si può fare per limitare il degrado va fatto - aggiunge l’assessore alla Sicurezza Sergio Gandi - se queste scritte turbano o hanno anche solo un sapore offensivo vanno eliminate. È il minimo sindacale». Accanto alla prevenzione e alla repressione dei comportamenti violenti, il senso sembrerebbe essere quello di eliminare le condizioni che li alimentano, evitando che il territorio venga marcato dagli ultras anche solo verbalmente. Non sarà facile, considerata la relativa semplicità nell’imbrattare ciò che è stato appena pulito, ma la prefettura ci prova.

Da qui l’azione da parte del Comune anche sulle facciate che fanno capo a privati. Un’operazione un po’ più lunga che Palafrizzoni - tramite gli agenti della polizia locale - sta portando avanti con una decina di proprietari, invitandoli a eliminare le scritte in questione e, nel caso in cui l’interessato non vi provveda, cancellandole «d’ufficio» per poi chiedere agli stessi il rimborso delle spese sostenute. Ed è chiaro che l’imposizione qualche mugugno tra i proprietari lo solleverà.

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