Preso dopo un furto in una casa
Ma per un cavillo evita l’arresto

Bloccato da una pattuglia della polizia locale, cui s’era aggiunto il sindaco «sceriffo», subito dopo il furto in un appartamento. Ma il ladro è riuscito a scampare all’arresto per un cavillo, un’interpretazione della norma che non mancherà di far discutere.

Alla fine lui, nordafricano senza fissa dimora, da poco diciottenne e già denunciato quand’era minorenne per un colpo simile, se l’è cavata con una denuncia a piede libero.

Tutto è accaduto ieri a Torre Boldone, terra del primo cittadino Claudio Sessa e dei suoi «Vot», i volontari osservatori del territorio. Alle 8,30 una donna di 70 anni è nel giardino della sua villetta in via Palazzolo, al confine con Ranica, quando in casa il cane si mette ad abbaiare. Fa in tempo a vedere un giovane che fugge con il pc della figlia e alcuni monili in argento.

La pensionata telefona ai vigili. Il comandante Giovanni Minali e il collega Carlo Messina saltano in auto. «Li ho incrociati mentre stavo arrivando in municipio e ho deciso di andare con loro», racconta il sindaco. La pattuglia raccoglie dalla derubata la descrizione del ladro, Sessa avverte via chat i suoi Vot (ne usciranno 5/6 in perlustrazione). Sono i vigili, nel giro di 10 minuti, a rintracciare il diciottenne nella zona della stazione Teb di Ranica.

Il fermato viene portato alla caserma dei carabinieri di Alzano cui viene affidato. È la mossa che per il pm di turno Maria Esposito, avvisata alle 11,30, fa scadere i presupposti dell’arresto. Secondo il magistrato, le manette dovevano scattare sul posto, ad opera dei vigili e il ladro doveva essere edotto all’istante: non poteva essere portato in giro senza conoscere il suo stato. E così, il maghrebino se la cava con una denuncia a piede libero.

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