Prestiti con interessi oltre il 100%
Usuraio agli arresti domiciliari

Un ingegnere di Milano affiancava la sua attività di consulenza a quella di usuraio: ciò è quanto emerso dall’indagine «Cento per Cento» condotta dalla Guardia di Finanza di Bergamo.

Il nome dell’indagine trae origine dall’entità dei tassi annui di interesse applicati che in diversi casi superavano il 100% fino a raggiungere, in un caso, il picco massimo del 182.5%.

La scoperta è avvenuta a seguito di una denuncia presentata da un imprenditore della provincia di Bergamo che, strozzato dalle condizioni imposte dall’usuraio, si è trovato a dover scegliere tra pagare immediatamente le esorbitanti cifre richieste oppure cedere buona parte delle azioni della propria società.

La coraggiosa reazione della vittima, che ha preferito denunciare l’usuraio, ha innescato complesse indagini, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, che hanno consentito l’individuazione di numerose altre vittime: trattasi di imprenditori e professionisti ubicati in varie provincie della Lombardia e, in un caso, in provincia di Venezia, che non riuscendo ad accedere al credito bancario sono ricorsi all’usuraio per far fronte ad impegni economici, solitamente ritenuti di breve periodo.

Al fine di dare una parvenza legale alle somme che transitavano tra le vittime e l’usuraio, quest’ultimo imputava i movimenti finanziari nella contabilità di 2 aziende a lui riconducibili, entrambe di Milano con funzioni di copertura per giustificare i movimenti di denaro connessi ai prestiti usurari e alle restituzioni, attraverso il ricorso ad artifici contabili e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

M.A. è stato posto agli arresti domiciliari, i militari della Guardia di Finanza hanno provveduto anche all’ esecuzione del sequestro preventivo finalizzato alla confisca di un immobile del valore di circa centocinquantamila euro e di numerosi conti nella disponibilità di M.A. per alcune decine di migliaia di euro.

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