Processo agli ultrà: «Una crociata»
Berghèm fest, conto da 40 mila euro

Il maxi processo che vede alla sbarra 143 ultrà è alle battute finali. Lunedì è stato il turno delle difese, che hanno parlato di una «crociata» contro gli ultrà e il loro capo

Lo ha detto uno dei legali di Claudio «Bocia» Galimberti, l’avvocato Andrea Pezzotta. Il difensore, che assiste il leader della Curva insieme al collega Enrico Pelillo, nella sua arringa non si è limitato a ribattere alle contestazioni (Galimberti deve rispondere da solo di qualcosa come 30 capi di imputazione, per i quali il pm ha chiesto 6 anni di carcere) ma ha giocato in attacco, accusando pesantemente alcuni poliziotti della Digos di «scorrettezza» e «falsità» durante la loro testimonianza in aula.

«Galimberti ha ammesso le sue responsabilità ed è giusto che paghi – ha concluso Pezzotta – ma solo per quello che ha commesso, con una sentenza giusta, che dia ai fatti il giusto peso. Venga assolto, invece, per gli episodi di cui non è responsabile».

Intanto è toccato alle parti civili prendere la parola. Quindicimila euro (10 mila per le lesioni e 5 mila per i danni morali) è stata la richiesta dell’avvocato per l’ispettore della questura rimasto ferito negli scontri alla Bèrghem Fest di Alzano.

Altri 27 mila euro circa di danni sono stati chiesti dall’avvocato Laura Rossoni, che assiste il Comune di Alzano Lombardo: erano state date alle fiamme anche alcune auto, fra cui una della polizia locale. In totale, dunque, i danni chiesti per i fatti di Alzano superano i 40 mila euro.

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