Processo ultrà, contropiede dei legali
«Assolveteli e indagate sulla polizia»

Battute finali per il maxi processo sulle violenze: nella mattinata del 26 marzo i difensori hanno concluso i loro interventi in aula. Uno degli avvocati chiede di avviare un’indagine sui poliziotti per presunta falsa testimonianza.

Hanno parlato soprattutto gli avvocati Federico Riva e Giovanni Adami, che difendono numerosi imputati atalantini: i legali, tra l’altro, hanno chiesto l’assoluzione di tutti gli imputati per i disordini alla Bèrghem Fest di Alzano nel 2010 (nella foto sopra le auto date alle fiamme quella sera), sostenendo che «non ci sono prove che abbiano partecipato agli scontri» e non ci sarebbe «nemmeno un ipotetico concorso morale» perché quella sera erano arrivati con l’obiettivo di fare «una manifestazione pacifica».

L’avvocato Riva ha ribadito un concetto già espresso nella scorsa udienza dall’avvocato Andrea Pezzotta, difensore del capo ultrà Claudio Galimberti, che aveva avanzato dubbi sull’operato della polizia. Nel mirino, in particolare, le dichiarazioni testimoniali di tre poliziotti: incontrarono il Bocia prima dell’evento (è quanto avevano dichiarato in sostanza) il quale aveva predetto gli scontri, affermando che l’atmosfera era tesa e che i suoi avevano le bombe carta. Ma tutto di questo – è la tesi sostenuta dei difensori – non è stato scritto nei verbali: da qui la richiesta, formulata al giudice dall’avvocato Riva, di inviare gli atti in Procura per dare il via a un’indagine sui poliziotti per «falsa testimonianza».

Prossima udienza il 20 aprile, con le repliche del pm e la sentenza.

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