«Profughi di nuovo al Gleno»
La Lega: richiesta da respingere

I profughi potrebbero tornare all’ex casa di riposo di via Gleno, dove nei mesi scorsi erano già state accolte 60 persone. Il Cda non ha ancora deciso, nel frattempo la Lega Nord mette le mani avanti.

«Ci era stato garantito – scrivono Alberto Ribolla, capogruppo della Lega Nord in Consiglio a Bergamo, e Luisa Pecce, consigliere comunale Lega Nord – che gli immigrati richiedenti asilo, per la maggior parte a tutti gli effetti clandestini, presenti nella struttura del Gleno, sarebbero stati definitivamente spostati entro 6 mesi, quindi entro il 30 giugno 2015. A poche settimane dallo spostamento, però, ieri il sindaco Gori ha chiesto al Cda del Gleno di mettere nuovamente a disposizione la struttura per ospitare i falsi profughi».

«Ricordiamo – proseguono – che lo statuto della casa di riposo no prevede questa possibilità. Auspichiamo con forza che il Cda tutto ed il collegio dei revisori, che ha il compito di controllare che siano osservate le norme statutarie, respingano questa richiesta». «Invece che spendere 35 euro al giorno (oltre 1.000 euro al mese) – evidenziano – e invece di auspicare accordi per accoglierli (al costo di 300 euro a testa) nelle case sfitte, aiuti i bergamaschi in difficoltà, visto che a Bergamo ci sono oltre 800 famiglie che attendono l’assegnazione di una casa popolare (4.000 in provincia). La coperta è corta e la promessa di non togliere risorse ai cittadini, ribadita sulla stampa, è e non può che essere falsa. La tanta energia che il sindaco sta spendendo per altri la utilizzi invece per occuparsi dei bergamaschi, magari attuando anche quell’ordine del giorno della Lega Nord che prevede accordi con i costruttori per l’utilizzo delle case sfitte, non però per accogliere i clandestini, come intendeva fare, ma per calmierare la domanda di alloggi a canone moderato ed erp».

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