Quanto fa cibo+ cuore?
Lo dice una mostra interattiva

Il Gruppo Ospedaliero San Donato è protagonista a Bergamo Scienza in questi giorni anche con la mostra interattiva Quanto fa cibo+cuore? (Piazza Vittorio Veneto 15, al primo piano, dalle ore 9 alle ore 18 dal lunedì al venerdì e dalle ore 9 alle ore 20 il sabato e la domenica), un percorso avvincente e ricco di contenuti scientifici pensato per spiegare in modo chiaro e completo come fare le scelte giuste per mantenere il cuore in salute.

Si parte dall’alimentazione con un piccolo mercato dove specialisti del Gruppo Ospedaliero San Donato, nutrizionisti e dietisti, aiutano i visitatori a fare la spesa: acquistare in base alla stagionalità e alla freschezza dei prodotti, leggere e interpretare le etichette, analizzare gli ingredienti. La mostra prosegue spostando l’attenzione sugli effetti di un’alimentazione scorretta e sui benefici dell’attività fisica.

Dalla prevenzione alla cura, l’ultima parte è dedicata alla cura delle patologie cardiovascolari. Gli specialisti e i ricercatori del Gruppo Ospedaliero San Donato guidano il visitatore alla scoperta di un organo essenziale e complesso, motore del nostro corpo e della nostra mente, il cuore. È possibile testare, la correttezza del proprio stile di vita e conoscere i fattori di rischio per le patologie cardiovascolari. Si possono poi scoprire le principali patologie che minano le funzionalità del cuore, gli strumenti diagnostici più innovativi, fino alla moderna ricerca clinica con l’impiego di cellule staminali e le più avanzate tecniche di imaging cardiaco che studiano il cuore in 3d per programmare le strategie chirurgiche e creare protesi personalizzate.

Dal cuore alle articolazioni, al Quadriportico del Sentierone è stata inaugurata ieri la mostra organizzata dall’Unità di Ortopedia del Policlinico San Marco (Gruppo Ospedaliero San Donato), “Forme e movimento. Il corpo umano: ricostruire le sue funzioni”, un percorso espositivo e un laboratorio che unisce forme artistiche e anatomiche in un suggestivo dialogo. Un viaggio che va al “cuore” delle forme e della loro complessità pur nella semplicità. Perché nulla davvero in natura, nell’arte, nella ortopedia ricostruttiva, viene lasciato al caso: ad ogni forma corrisponde una peculiarità, una funzione. E oltre la forma si intravede il movimento e dal movimento nascono nuove forme.

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