«Quel mezzo della polizia locale
parcheggiato in modo assurdo»

«Bergamo, via Broseta, 28 novembre, ore 18,20, pieno orario di punta. Pioggia leggera, quella fastidiosa sul lunotto anteriore con l’effetto vedo non vedo».

«Quasi a casa, un grande mal di testa dopo una settimana difficile, maledetta partita iva. Coda, che succede, traffico sarà. Fai 100 metri e lì in mezzo alla carreggiata, l’unità incidenti della polizia locale al lavoro. Mentre cerchi di superare il Ducato, guardi a sinistra, a distanza di 3 metri, parcheggio in sosta regolamentare completamente libero. Qualcosa di urgente forse? Stanno semplicemente compilando i loro moduli. Tempo di fare 5-6 foto e di vedere incuriosito come va a finire. Quanto passa? Quasi dieci minuti, e sono ancora lì, tra l’altro in prossimità della fermata del pullman».

«Mentre risalgo in auto, penso a quella multa per pulizia strade elevata alle 23,08, quella sera quando sotto casa non erano esposti i cartelli di divieto di sosta, quella multa su cui anche la via indicata era sbagliata, ma come potevo dimostrarlo? E l’ho pagata! La domanda sorge spontanea: “il codice stradale è uguale per tutti?”».

«In tempi di vacche magre per le Casse Comunali, mi aspetto che il corpo dei vigili si automulti (lascio a loro il codice dell’articolo, da aspirante agente vedrei bene sia sosta pericolosa sia per sosta su spazio riservato a veicolo pubblico, con prevede anche la perdita di punti, dato che sono sull’area gialla riservata alla sosta pullman). Certo che la sanzione sarà elevata dal capo dei vigili, buon lavoro agli agenti. Portare una divisa vuol dire dare l’esempio».

Lettera firmata

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