Recupero Sant’Agata, la Cooperativa
«Siamo disposti a fare la nostra parte»

Per il futuro di Sant’Agata anche la Cooperativa di Città Alta è disponibile a fare la sua parte. Lo ha confermato il presidente Aldo Ghilardi.

La Cooperativa ha voluto intervenire, lunedì mattina con una conferenza stampa, dopo che a sorpresa è arrivata una risposta alla «manifestazione d’interesse» lanciata a fine settembre dalla Giunta Gori per il recupero e la valorizzazione dell’ex carcere di Sant’Agata e dell’annesso ex monastero del Carmine. Di fatto è arrivata una proposta progettuale per il recupero funzionale dell’intero complesso, che si stima possa avere un costo attorno ai 15 milioni.

La Cooperativa si è detta sorpresa del fatto che possa esserci un gruppo disposto a investire e, con Ghilardi, ha confermato la propria disponibilità a ragionare, a patto che si tratti di un ragionamento con i piedi per terra, senza voli pindarici che poi si rivelano praticamente inattuabili.

Dichiarando anche la disponibilità a recuperare la parte dell’immobile attualmente gestita (l’ex chiesa), magari pure ampliando e risistemando la struttura del Circolino. L’importante - ha sottolineato Ghilardi - è che si preservino 40 anni di storia di quello che è diventato un punto di aggregazione, un riferimento per la vita culturale del borgo storico. «Non facciamoci sfuggire l’occasione», ha concluso Ghilardi.

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