Rifugiati, 1.300 ospitati in Bergamasca
Il vescovo chiede uno scatto in avanti
Il vescovo mons. Beschi ha fornito i numeri dell’accoglienza nel nostro territorio in occasione della giornata mondiale di lotta alla povertà. «Un impegno impressionante della Diocesi, di Caritas, Diakonia, delle cooperative Ruah e Rinnovamento, Patronato San Vincenzo sia nella gestione che nella messa a disposizione delle strutture».
Monsignor Francesco Beschi nel suo intervento ha ricordato con forza «come nei mesi scorsi si sia dovuto assistere a prese di posizione volgari e violente, deliberatamente falsificanti, che hanno visto protagonisti anche fedeli che fanno parte delle nostre comunità».

Il vescovo Francesco Beschi
(Foto by Yuri Colleoni)
Diretta è la denuncia nei confronti di «soggetti sociali importanti» e «della maggioranza delle amministrazioni ed istituzioni locali, di cui in questi mesi si è avvertita l’assenza, latitanza, lentezza e resistenza e che spesso hanno compiuto scelte che hanno ostacolato le disponibilità all’ospitalità presenti nei territori».
La Chiesa di Bergamo insomma ha fatto molto ancora prima che l’appello di Papa Francesco del 7 settembre sollecitasse le 27 mila parrocchie italiane a mettersi a disposizione ospitando una famiglia di profughi.
Il vescovo ha anche sollecitato la disponibilità alla gestione dell’accoglienza da parte di altri, la necessaria «presa di posizione dei diversi soggetti sociali, economici e culturali del nostro territorio», il «superamento di normative che appesantiscono le possibilità di accoglienza diffusa».
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