Rincaro del latte fresco Protestano i consumatori

Fisarmonica di prezzi. Ascom: è salito in media da 1,32 a 1,43 Le aziende: aumenti del 4%. Consorzio Branzi: costi di gestione

I consumatori sono in rivolta: è aumentato il prezzo del latte fresco e in molti negozi raggiunge e addirittura supera la soglia dell’1,40 euro al litro, una somma che a molti pare decisamente troppo alta per un bene primario e di uso quotidiano.

«Nei negozi chi fa la spesa si lamenta con il venditore, ma il prezzo mica lo decidiamo noi – risponde Renato Rodigari, presidente del Gruppo gastronomi e salumieri Bergamo-Ascom e delegato nazionale per la Bergamasca alla Fida, la Federazione italiana distribuzione alimentare – e proprio su questo genere di alimento il margine di guadagno è tra i più bassi». Resta il fatto che un litro di latte intero o parzialmente scremato nella confezione in cartone e dei marchi più noti a Bergamo, se prima costava 1,35-1,38 euro circa, ora può arrivare a 1,40-1,45 con chi poi effettua periodicamente promozioni e chi rincara il prezzo arrivando anche a 1,50 euro.

«L’aumento è stabilito dalle aziende trasformatrici – continua Rodigari –, non è credibile neppure che questo rincaro sia determinato dall’accordo raggiunto a fine marzo in Lombardia sul prezzo del latte alla stalla». Il rappresentante Ascom si riferisce all’incontro di due mesi fa tra il ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro e la vicepresidente del Pirellone Viviana Beccalossi: un’intesa firmata dalle organizzazioni agricole regionali che fissa, dal precedente 0,32 euro, un prezzo base di 0,33156 euro al litro più Iva del 10% e pagamenti a 60 giorni dalla consegna, importo valido dal primo aprile al 31 marzo 2008. «E questo centesimo in più non giustifica gli aumenti», sostiene Rodigari.

La stessa Parmalat, proprietaria del marchio Lactis, spiega l’aumento nell’ultimo mese tra l’1 e il 4%. Il perché? Sono cresciuti i costi delle materie prime – spiega l’azienda –, dell’energia e del trasporto. Anche Latte Milano, a cui appartiene il marchio Latte Bergamo, spiega: «Abbiamo sicuramente subìto l’accordo regionale degli scorsi mesi e non si tratta solo del rincaro stabilito sulla tariffa alla stalla. Sono infatti da considerare e sommare a questo i numerosi premi di qualità che applichiamo: tutto il nostro latte, di qualità elevata, è raccolto in Lombardia e nel nostro latte fresco non c’è una goccia di latte proveniente da altre regioni e nazioni. Questo ha inevitabilmente un costo», conclude l’azienda che conferma un aumento nell’ultimo mese intorno al 4%.(13/05/2007)

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