Saldi, 210-240 euro di spesa a famiglia
È la previsione: sconti medi del 30-40%

Da sabato 4 luglio scatta il via ufficiale ai saldi estivi 2015. Dopo Basilicata, Campania e Molise, dove le vendite di fine stagione sono iniziate giovedì 2 luglio, sabato sarà la volta delle altre regioni, tra cui la Lombardia. I commercianti bergamaschi interessati sono oltre 2mila.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo tra i 210 e i 240 euro, circa 100 euro a testa, e le vendite confermeranno i dati di fine stagione invernali: +5% rispetto ai saldi estivi dello scorso anno.

«I saldi - dichiara Paolo Malvestiti, presidente Ascom Bergamo - mantengono una attrattività sempre forte per i consumatori e sono un’importante occasione commerciale per le attività che li promuovono. Siamo fiduciosi che le proposte di fine stagione sapranno incontrare le più diversificate esigenze dei consumatori, per quantità, qualità e assortimento dei prodotti invenduti, e per gli sconti, che prevendiamo possano essere in media del 30%, con punte del 40%».

«L’auspicio - aggiunge Malvestiti - è che, dopo i primi segnali di ripartenza dell’economia, le vendite scontate segnino l’inversione di tendenza anche per i consumi e diano sollievo ai commercianti che vengono da un avvio di anno ancora non facile. Le condizioni ci sono, a partire dal meteo e dalla convenienza delle offerte. Per i negozi della città la notte bianca, in programma a Bergamo sabato, primo giorno di saldi, sarà una vetrina importante che permetterà di dare una grande visibilità alle proposte».

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Ascom ricorda le regole da rispettare. Il negoziante ha l’obbligo di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso applicato; può (ed è consigliabile) indicare il prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso. Inoltre deve separare i prodotti in saldo da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale e, se ciò non è possibile, applicare cartelli o altri mezzi per fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli. Il cliente, se il prodotto risulta difettoso, può richiedere la sostituzione dell’articolo o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare.

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