Salvini a Dalmine contro i profughi:
«L’ex asilo a chi ne ha davvero bisogno»

Dopo le parole che mercoledì 8 aprile hanno scatenato una bufera politica («I campi rom? Li farei radere al suolo»), Matteo Salvini, il leader della Lega Nord, si è tuffato nell’ennesima battaglia, quella contro l’immigrazione.

E stamattina, giovedì 9, è arrivato poco dopo le 10,30 a Dalmine per protestare contro il prossimo arrivo di una cinquantina di profughi che saranno destinati all’ex asilo San Filippo Neri. Salvini era già stato a Dalmine e aveva promesso che sarebbe stato lui a occupare la struttura prima degli extracomunitari. Il sindaco di Dalmine, Lorella Alessio, aveva replicato a margine dell’ultimo Consiglio comunale accusando il leader leghista di «Istigazione a delinquere».

Stamattina Salvini e il sindaco si sono salutati in un clima abbastanza amichevole e i due, insieme all’assessore ai Lavori pubblici Corrado Negrini, a vari consiglieri comunali e rappresentanti dell’Ufficio tecnico del Comune (c’era anche l’assessore regionale Claudia Terzi, ex sindaco di Dalmine), si sono recati all’asilo. Mentre fuori si è formata una piccola folla.

Una visita molto veloce, 5-10 minuti, una volta uscito Salvini ha ringraziato il sindaco per averlo accompagnato ma ha ribadito le sue intenzioni: «Ora l’edificio non è agibile, perché sono ancora in corso lavori. Ma per quando sarà agibile, riconfermo che faremo di tutto perché non sia destinato ai clandestini, ma sia messo a disposizione dei cittadini di Dalmine che ne hanno più bisogno».

Quando alle parole usate ieri parlando dei rom, Salvini si è lamentato per come sono state commentate: «Mi sembra di essere in uno stato stalinista, dove si è subito aggrediti appena si dice qualcosa». Salvini si è intrattenuto un po’ con i militanti della Lega Nord che in un gazebo stanno raccogliendo firme proprio contro l’arrivo dei profughi, ha fatto il giro dei negozi della zona e bevuto l’aperitivo sotto i portici.

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