Sanità, liste d’attesa più lunghe
Per molti esami si va oltre i 90 giorni

L’operazione «ambulatori aperti», lanciata nel settembre scorso dalla Regione Lombardia con l’estensione degli orari di erogazione delle prestazioni alla sera, al sabato e alla domenica mattina, «non ha ridotto i tempi di attesa» soprattutto per quanto riguarda «oculistica, ecografie, colonscopia e risonanza magnetica».

L’attacco arriva da Orazio Amboni del dipartimento welfare della Cgil bergamasca, secondo cui prima della partenza di «ambulatori aperti» le prestazioni con tempi di attesa superiori a 90 giorni erano al 37,2%, mentre a maggio erano salite all’80,6%.

«Non so che cosa si aspettasse la Cgil – replica l’assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani –. Io posso dire che in 10 mesi abbiamo erogato quasi 220 mila prestazioni in più, di cui 16.200 nella Bergamasca».

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