Sanità bergamasca:oltre 50 medici in più

Grazie alla Regione Lombardia, l’Asl di Bergamo – unica tra tutte quelle lombarde cui sono stati concessi i fondi necessari – potrà presto disporre di 52 medici in più da destinare ai servizi territoriali, 26 nell’ambito della medicina di famiglia e altrettanti in quello della Continuità assistenziale (ex guardia medica). Un pacchetto particolarmente corposo che, se ben utilizzato, potrà seriamente contribuire a rimettere ordine in uno di quei settori che stanno maggiormente a cuore al cittadino comune.

Con i 26 in più, i medici di famiglia passeranno da 681 a 707, spostando così il rapporto di 1 medico ogni 1.500 abitanti (com’è attualmente) a 1 ogni 1.300, alleggerendo (laddove possibile) chi oggi ha carichi di lavoro eccessivi, a beneficio degli assistiti, e dando ulteriore omogeneità alla già capillare presenza del medico di famiglia sull’intero territorio provinciale.

Ma l’opportunità maggiore per la Bergamasca nasce dai 26 nuovi medici (200 complessivamente) destinati alla Continuità assistenziale, un servizio che pur fornendo quasi 150 mila prestazioni annue (nelle 27 postazioni sparse in tutta la provincia) non ha mai goduto di un grande feeling, né con l’utenza – convinta, per una serie di motivi, alcuni anche infondati, di avere a che fare con un servizio di serie B –, né con i medici ospedalieri (del Pronto soccorso in primis), che, detto in soldoni, non ne vedono una reale utilità, almeno come «filtro» degli accessi al Pronto soccorso.

Tutti i dettagli su L’Eco di Bergamo del 23 aprile

(23/04/2008)

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