Sanità, truffati ospedali e 1184 arrestati dalla Guardia di Finanza

Quattro persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Bergamo in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Brescia Carlo
Bianchetti su richiesta del pm Antonio Chiappani. Gli arrestati sono accusati di truffa aggravata nei confronti di tre enti ospedalieri lombardi - fra i quali il 118 di Calcinate - e una di loro deve anche rispondere del reato di peculato ai danni della Onlus bresciana Croce Verde Brixia. L’ordinanza è stata eseguita nei confronti di G.R. di Gambara (Brescia), presidente dell’associazione Croce Verde Brixia, P.C. di Teramo, D.I.M. e il figlio I.M. entrambi di Terni.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti l’associazione Croce Verde Brixia negli ultimi anni aveva ottenuto l’appalto per la gestione del servizio di assistenza e trasporto dei malati presso l’ospedale di Crema e le postazioni 118 di Calcinate e Medole, Bozzolo e Volta Mantovana (Mantova). A una segnalazione pervenuta al nucleo polizia tributaria di Bergamo si è proceduto all’accertamento di veridicità delle spese sostenute dall’associazione di volontariato per le quali, in virtù delle convenzioni in precedenza stipulate dall’associazione, veniva chiesto il rimborso agli enti ospedalieri di Bergamo, Mantova e Cremona.

L’attività investigativa ha consentito di scoprire una ingente frode perpetrata ai danni degli ospedali. È stato accertato – secondo gli inquirenti - che il presidente della onlus, per ottenere un guadagno illecito, presentava alle aziende ospedaliere, in sede di rendiconto consuntivo, unicamente alla documentazione inerente le spese realmente sostenute, fatture fittizie emesse da tre società inattive domiciliate presso indirizzi di comodo a Nardi (Terni) e a Roma. Gli amministratori di tali società emettevano documenti fiscali nei confronti dell’associazione di volontariato per le prestazioni più svariate. In realtà, è emerso, tali servizi erano assicurati da altri fornitori e le relative spese venivano rimborsate dalle aziende ospedaliere che, in alcuni casi, in un anno hanno pagato complessivamente alla Croce Verde Brixia importi pari al triplo dei costi realmente sostenuti dall’associazione di volontariato.

Le indagini svolte dalle Fiamme gialle di Bergamo hanno permesso l’individuazione di una truffa ai danni degli enti ospedalieri coinvolti per circa 1 milione e 500 mila euro nell’arco di cinque anni. Secondo gli inquirenti il presidente dell’onlus, si sarebbe impossessato anche di parte dei proventi illecitamente conseguiti dall’associazione di volontariato. In questo caso il reato di peculato ammonterebbe a 750 mila euro. Nei suoi confronti è scattato il sequestro preventivo delle quote detenute in cinque società attraverso le quali gestiva un rilevante patrimonio personale costituito da decine di immobili, alberghi in provincia di Brescia ed una villa in Costa Smeralda.(12/02/2007)

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