Scambio illegale di files musicali in rete
Sette denunciati dalla Guardia di Finanza

Sette persone denunciate, cinque server e due siti internet sequestrati, sanzioni amministrative per 8 milioni e 500 mila euro. Solo le cifre del bilancio di un’operazione compiuta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bergamo, in collaborazione con la Federazione contro la Pirateria Musicale, svolta in diverse regioni d’Italia (Lombardia, Piemonte e Lazio) che ha portato alla scoperta di un vasto giro di scambio illegale di files musicali in rete (c.d. peer to peer) e allo smantellamento definitivo di un network (rete di utenti collegati in internet) denominato Discotequezone. L’operazione è stata svolta nell’ambito della prevenzione e repressione del fenomeno della illecita diffusione di materiale coperto da copyright. Questo illecito costituisce infatti una grave turbativa del mercato legale e genera mancati introiti all’Erario per milioni di euro all’anno.Al termine delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia, sono stati denunciati sette grandi “uploader” (così vengono definiti coloro i quali mettono a disposizione di altri utenti della comunità virtuale contenuti di vario genere) e sequestrati 5 server (si tratta di computer progettati per il funzionamento delle reti), nonché 2 siti internet attraverso i quali migliaia di utenti potevano accedere a brani musicali, opere cinematografiche e software.Nei personal computers e nel materiale hardware sequestrati sono state complessivamente rinvenute circa 110.000 opere detenute e messe in condivisione in violazione della legge 633/41 sul diritto d’autore, per la maggior parte MP3 (particolare formato compresso di file comunemente utilizzato per la riproduzione di brani musicali) ma anche numerosi film di recentissima programmazione illecitamente riprodotti. Ai soggetti responsabili sono state comminate sanzioni amministrative per oltre 8.500.000 euro.Gli accertamenti tecniche hanno inoltre consentito di denunciare due degli indagati anche per detenzione di materiale pedo – pornografico. Nei loro computer ed hard - disk sono stati rinvenuti dei veri e propri archivi dove erano stati minuziosamente catalogati centinaia di video e foto illegali, alcune delle quali dal contenuto particolarmente cruento, ritraenti bambini dell’apparente età tra i 5 e i 10 anni nel ruolo di attori inconsapevoli con mani e piedi legati durante abusi sessuali perpetrati da adulti.  (28/09/2007)

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