Scuola al via, 2.200 alunni in più
Gli stranieri sono a quota 24 mila

Sono 171.136 gli studenti che domani mattina torneranno in classe, 2.220 in più rispetto allo scorso anno che si fermava a quota 168.916. Le statali accoglieranno 134.123 alunni e le paritarie 37.013. La primaria ha 571 alunni in più.

Sono 171.136 gli studenti che domani mattina torneranno in classe, 2.220 in più rispetto allo scorso anno che si fermava a quota 168.916. Le statali accoglieranno 134.123 alunni e le paritarie 37.013. La primaria ha 571 alunni in più: da 50.504 a 51.075, in 2.581 classi di cui 364 a tempo pieno. Le medie crescono di 215 iscritti, arrivando a 30.877 in 1.390 classi di cui 373 a tempo prolungato. Sono 9.876 i bambini nelle 386 sezioni delle scuole dell'infanzia; nelle 244 paritarie, i bambini sono 23.406. Dei 37.013 studenti degli istituti paritari, quasi due terzi sono nella scuola dell'infanzia.

Quota 24 mila per gli alunni senza cittadinanza italiana. Nelle scuole statali è figlio di immigrati il 15,5%: nelle scuole dell'infanzia il 23,99%, alle primarie il 17,04%, alle medie il 16,35%, alle superiori il 9,65%. Il 34,06% degli studenti stranieri alle superiori frequenta l'istruzione professionale, il 32,72% l'istruzione tecnica, il 18,7% i percorsi Ifp, il 14,51% i licei.

Marocchini, albanesi, rumeni, indiani, senegalesi, boliviani e pachistani sono i più numerosi. I bimbi della materna sono quasi tutti nati in Italia, alle elementari la metà. Le scuole superiori registrano 42.295 iscritti (796 nei serali), in 1.764 classi (41 nei serali), Nei professionali sono 754 in più gli iscritti Ifp ma 153 in meno gli iscritti all'istituto quinquennale. I tecnici aumentano di 435 iscritti, i licei di 355.

Il 41% degli studenti delle superiori frequenta i licei (17.016 studenti in 683 classi); il 35,97% l'istruzione tecnica (14.928 studenti in 630 classi); il 17,13% l'istruzione professionale (7.108 studenti in 300 classi) Il 5,9% è iscritto ai percorsi di istruzione-formazione professionale (Ifp) con 2.447 studenti (+1,68%) in 110 classi.

«È necessario fare fronte comune per mantenere elevata la qualità della scuola bergamasca», osserva il provveditore Patrizia Graziani che sottolinea come investire sulla scuola appaia «un dovere inderogabile» visto che «la scuola tiene», ma con i denti, considerati l'incremento del numero degli alunni, l'innalzamento del rapporto numero docenti-alunni e del fatto che 65 istituti scolastici su 143 sono stati assegnati a reggenti (130 scuole hanno il preside part-time).

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