Scuole serali, riscossa dopo 20 anni di declino

Dopo 20 anni di declino, oggi i primi segni della ripresa L’età media è di 24 anni. Gli stranieri sono il 30 per cento

C’erano una volta i corsi serali, frontiera avanzata dell’Italia povera che voleva migliorare, regno di ragazzi tosti che di giorno lavoravano. Molte famiglie programmavano così il futuro dei figli: «Terza media e lavoro, il diploma lo prendi di sera».

Andò così fino agli anni Ottanta, quando i Serali, presenti fino ad allora in quasi tutti gli istituti tecnici, poco alla volta si svuotarono. La parziale rinascita è di questi ultimi anni (al tema è stata dedicata ieri sera la puntata di «Bergamo in diretta», su Bergamo Tv) grazie agli stranieri. Le scuole che hanno saputo adeguarsi stanno raccogliendo i frutti. L’Istituto tecnico commerciale e turistico statale Vittorio Emanuele II nel 1982 aveva 22 classi, oggi ne ha 12. Ma in quest’anno scolastico per la prima volta una classe è stata aggiunta e non tolta. In tutto sono 330 gli studenti del Serale. Artefice dell’inversione di tendenza è il professor Demetrio Polimeno, che da 24 segue il comparto serali dell’istituto: «Ho seguito tutta l’evoluzione della situazione – dice – dallo sviluppo al crollo delle iscrizioni. Noi ci siamo però adeguati alle nuove domande che sono costituite da due categorie di persone: gli stranieri e i respinti dei corsi diurni che abbandonano la scuola, cominciano a lavorare con basse qualifiche e dopo un paio d’anni riconsiderano il titolo scolastico con altro occhio...».

Ai «figli prodighi» la scuola offre i percorsi personalizzati del progetto Sirio che permette di valutare i crediti formali e informali. Spiega Polimeno: «A un ragazzo ripetente che si iscrive al Serale vengono scontate le materie che in pagella erano sufficienti. In quelle materie viene già ritenuto promosso, quindi non deve ripetere i corsi. Ne consegue un alleggerimento del piano studi. I crediti possono anche essere conteggiati informalmente. Se lo studente ha passato un anno a lavorare in Inghilterra e ha imparato per suo conto l’inglese, si fa un esame e se la conoscenza della lingua è sufficiente, non deve seguire le lezioni».
Gli stranieri frequentano invece il progetto «PrIMo» (progetto integrato modulare), in collaborazione con i centri per l’Educazione degli adulti. Gli studenti stranieri che al loro Paese hanno frequentato la scuola superiore o l’università (titoli non riconosciuti in Italia) accedono a un anno con lezioni di italiano intensive. Al termine sostengono un esame e possono, secondo il livello raggiunto, saltare uno o più anni. Il massimo è stato raggiunto da un ingegnere senegalese, già insegnante al suo paese, che è riuscito a saltare dal primo al quinto anno, diplomandosi quindi in un biennio e riuscendo poi a frequentare un corso post-diploma Ifts che gli ha aperto, a 44 anni, le porte di un’azienda specializzata in telecomunicazioni.

Quasi tutti gli studenti riescono a saltare uno o due anni. Per tutti c’è Help, la possibilità di chiedere ai docenti una lezione privata su un argomento non capito. Ma i progetti del Serale non finiscono qui: quattro anni fa è stato inventato un corso pomeridiano per chi lavora di sera. «Si sono diplomate 28 ragazze che facevano le cameriere nei bar e nei ristoranti, poi la domanda è calata e sotto le 15 richieste non possiamo attivare il corso».

Da due anni è attivo un corso professionale triennale con possibilità di continuare e trasformare la qualifica in diploma. La direzione Scolastica regionale ha chiesto che il corso professionale sia organizzato anche in carcere, dove già funziona PrIMo. «In carcere si è diplomato un detenuto condannato a trent’anni che adesso esce al mattino per lavorare in una cooperativa – racconta Polimeno –. Ha moglie e figlio, mi dicono sia un detenuto modello».

L’età media di chi frequenta i corsi serali è di 24 anni, ma ci sono anche due sessantenni. Tra gli stranieri (86 su circa 300, il 30% degli allievi) sono rappresentate tutte le nazionalità, con una prevalenza di sudamericane e ragazze dell’Est europeo.
«Adesso ho un’altra idea – annuncia l’infaticabile Polimeno – creare nel sito internet dell’Istituto la sezione curricula per segnalare alle aziende i nostri diplomati».

In totale nella Bergamasca frequentano i corsi serali degli Istituti tecnici complessivamente 713 allievi in 34 classi, mentre 179 sono gli allievi degli istituti professionali suddivisi in 9 classi. Le scuole che organizzano corsi serali in provincia sono: Istituto Rubini di Romano di Lombardia, Istituto Oberdan di Treviglio, Istituto Fantoni di Clusone. In città: Istituto tecnico commerciale Vittorio Emanuele II (corsi serali del progetto Sirio e corso Periti Aziendali), liceo artistico (corso tradizionale quadriennale), Ipsia Pesenti (corso meccanici), Itis Paleocapa (corsi meccanici, elettronici, elettrotecnici).

(17/01/2007)

© RIPRODUZIONE RISERVATA