Senegalese «arresta» bergamasco
Aveva tentato di rapinare un 80enne

Questa storia è uno schiaffo ai luoghi comuni. Perché stavolta il cattivo è un bergamasco e l’eroe buono uno straniero, di quelli che verranno sicuramente guardati di traverso, anche perché ha l’aggravante di frequentare una delle zone più a rischio della città: il piazzale della stazione ferroviaria.

È la storia di un senegalese che non ha esitato a intervenire in aiuto di un anziano bergamasco, minacciato da un rapinatore tossicodipendente che pretendeva i soldi e l’auto su cui il pensionato aveva appena accolto una signorina che potrebbe essere stata sua nipote e che lui, con geniale eufemismo, ha definito «consulente di bellezza». Risultato: rapina scongiurata, bandito finito in carcere e senegalese ringraziato dai poliziotti della Volante a cui ha consegnato il malvivente dopo averlo bloccato.

Succede domenica pomeriggio. L’anziano, 80 anni, ha appena fatto salire la sua amica peruviana di 30 anni sulla sua Mercedes ai bordi di piazzale Marconi. F. P., 43 anni, tossicodipendente con numerosi precedenti, residente ad Alzano ma di fatto senza fissa dimora, che aveva già importunato l’anziano mezz’ora prima, apre la portiera del lato conducente e punta il coltello: «Dammi l’auto e i soldi!», intima. L’ottantenne protende il braccio nel tentativo di ripararsi dalla lama, ma finisce per ferirsi al mignolo. La donna, spaventata, comincia a suonare il clacson per attirare l’attenzione.

L’sos viene raccolto dal senegalese. L’extracomunitario piomba alle spalle del malvivente e, «con grande sprezzo del pericolo» come scriverà a verbale la pattuglia della Volante, lo cinge al collo con l’avambraccio, lo disarma e lo trascina a terra, immobilizzandolo. Qualcuno dà l’allarme. Mentre si attende l’arrivo delle forze dell’ordine, F. P. tenta di divincolarsi. Ma la morsa dell'extracomunitario è implacabile.

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