Separati o divorziati e proprietari di casa?
Ora potrete chiedere un alloggio popolare

I coniugi separati o divorziati, anche se titolari del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento sulla casa coniugale in cui vivono i figli, potranno comunque presentare domanda per ottenere l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica.

Ciò avverrà, ha stabilito la Regione, in deroga alla graduatoria. La proprietà o altri diritti reali di godimento non costituiranno più causa di decadenza dell’assegnazione di un alloggio pubblico.

Lo stabilisce il provvedimento su cui a maggioranza è stato espresso parere favorevole questo pomeriggio in Commissione Territorio, presieduta da Alessandro Sala (Lista Maroni),

che introduce modifiche al regolamento regionale sui criteri generali per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Il provvedimento, di cui è relatore Lino Fossati (Lista Maroni), prevede anche l’esclusione nella determinazione dell’ISEE (il parametro indicatore della situazione economica), finalizzata all’assegnazione di alloggi pubblici, delle somme versate per il mantenimento dei figli, nonché del valore patrimoniale dell’alloggio di proprietà in cui vivono gli stessi figli.

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