Sindacati all’attacco di Maroni
«Una vergogna per l’Italia»

Cgil, Cisl e Uil Bergamo attaccano frontalmente il presidente della Regione per le sue dichiarazioni sugli immigrati.

«Il presidente della Regione Lombardia Maroni vuole dettare le regole delle politiche per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Maroni, in qualità di presidente minaccia i sindaci dei comuni lombardi, con il taglio dei fondi regionali, che continueranno ad ospitare i migranti in fuga da conflitti e violenze. Vorremmo ricordare al presidente che le regioni del Sud sono quelle che più stanno sopportando lo sforzo dell’accoglienza delle migliaia di migranti. Il Nord dell’Expo 2015, vetrina del mondo, si rifiuta di aiutare uomini, donne e bambini che fuggono dalla fame e dalla guerra» si legge nel comunicato unitario di Cgil, Cisl e Uil Bergamo.

«Al presidente ricordiamo, in primo luogo, che non siamo in presenza di clandestini ma di richiedenti asilo e lo sono fino al pronunciamento della commissione territoriale che valuta la domanda, dall’altra non è ammissibile che il presidente della Regione decida per tutti i Comuni lombardi! Non è il momento per fare dell’immigrazione un tema di scontro politico. La manifestazione di sabato 13 giugno fuori dalla Prefettura con la presenza di Maroni, contro il prefetto e la politica dell’accoglienza ai rifugiati, è il segno che la demagogia ha trovato purtroppo accoglienza ai massimi vertici delle sedi istituzionali lombarde».

«Con che faccia chiediamo a tutta Europa di sostenere e di contribuire ad affrontare il problema quando noi diciamo no ad una politica dell’accoglienza di chi fugge dalla guerra? Se sono le Regioni più ricche a defilarsi questo è un assist clamoroso a chi in Europa vuole defilarsi dalle proprie responsabilità. Ad oggi nella bergamasca i migranti ospitati sono 550, ne sono transitati 1.200. Vogliamo dire che una provincia con 1.050.000 abitanti non è in grado di aiutare poche centinaia di persone?».

«I sindaci non vanno lasciati soli, il Governo deve dare incentivi ai Comuni disponibili ad accogliere i rifugiati e rendere più flessibile il patto di stabilità con l’esclusione delle spese effettuate per affrontare l’accoglienza. Cgil Cisl e Uil esprimono tutto il loro sostegno al Prefetto di Bergamo, ai Comuni e alle numerose Associazioni di volontariato bergamasche che vorranno continuare nell’opera meritoria di accoglienza dei rifugiati e si trovano a dover gestire una situazione senza l’aiuto della loro Regione».

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