Sosta, un’impresa per i residenti
I posti sono la metà dei permessi

Un posto per due e forse, tutto sommato, ci va anche bene rispetto ai numeri di altre città. A Bergamo i permessi per la sosta sono più del doppio dei posti auto in strada destinati ai residenti.

Sono 5.321 i contrassegni in circolazione per 2.357 stalli con le strisce gialle. Come a dire che per un abitante che parcheggia nello spazio «riservato», ce ne è un altro che deve trovare una soluzione alternativa, lasciando l’auto nelle strisce bianche (se ci sono) o in quelle blu, a pagamento. È così da parecchio tempo, una situazione cristallizzata frutto dei troppi permessi rilasciati negli anni. Tanto che, per esempio, già una quindicina di anni fa la Giunta Veneziani aveva ventilato l’ipotesi di disciplinare la materia in modo più restrittivo, rilasciando un permesso a famiglia e non più a auto posseduta. Come succede ancora ora. Le strisce gialle restano le più desiderate della città.

A Palazzo Frizzoni arrivano decine di mail. Ogni residente ragiona per il proprio orticello, pensando alla via sotto casa che vorrebbe con tanti parcheggi e sempre liberi. «Il Comune non ha l’obbligo di garantire il posto auto in strada ai residenti, li mette a disposizione per facilitare loro la sosta – spiega l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni –. In città la situazione è stabile da parecchi anni, gli stalli sono la metà dei permessi. A noi spetta il compito di mixare le diverse esigenze, di residenti, commercianti e visitatori, ma il numero dei parcheggi non è moltiplicabile come i pani e i pesci». In Città Alta, meno di un mese fa, è montata la polemica per l’impossibilità di trovare un posto libero e per la raffica di multe piovute.

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