Sovrappeso un bergamasco su due
In piazza Matteotti esami gratis

Oltre il cinquanta per cento dei bergamaschi è in sovrappeso. E la percentuale di persone obese, tra gli adulti, uomini e donne, a Bergamo è almeno il 15% del totale dei residenti, sopra i 18 anni. Se a queste cifre fornite da Fulvio Sileo, responsabile di Dietologia clinica degli Ospedali Riuniti di Bergamo, si aggiunge il fatto che, su stime nazionali (e la media bergamasca, dicono gli esperti, è in linea con quella italiana), almeno il 25% degli uomini e il 40% delle donne soffrono di sindrome metabolica - ovvero associano l'obesità (o il sovrappeso) ad almeno altre 2 patologie tra colesterolo alto, trigliceridi sopra il limite massimo, iperglicemia quando non diabete, e ipertensione - allora si può capire quanto sia importante, anzi vitale, la campagna lanciata dalla Croce Rossa Italiana, con il patrocinio del ministero, dal titolo «Togli centimetri. Aggiungi salute».

A Bergamo lo staff della Croce Rossa lavorerà per tutta la giornata di domenica 26 aprile a partire dalle 8 del mattino per sensibilizzare la popolazione: la postazione, in piazza Matteotti, sarà un punto aperto per un check up. Presentandosi a digiuno, grazie alla partecipazione dei medici della Simg (Società italiana di medicina generale) e dei volontari della Croce Rossa si potranno ottenere misurazioni di peso e statura, con calcolo dell'indice di massa corporea e di giro vita, con misurazione della pressione, e valori ematici di glucosio, colesterolo e trigliceridi. Lo stand offrirà anche un consulto medico con lo studio dei fattori di rischio emersi dallo screening effettuato e gli interessati, risultati alla mano, potranno sotto guida medica progettare modifiche a comportamenti alimentari e di vita quotidiana.

Già, perché per combattere sovrappeso, colesterolo alto, ipertensione, è fondamentale sì una corretta alimentazione ma questa deve essere in primo luogo abbinata, se non preceduta, da una costante attività fisica. «I numeri delle persone sovrappeso e obese sono di rilievo. E in aumento. Se si tiene conto, inoltre, dell'incidenza non indifferente della sindrome metabolica che, è necessario evidenziarlo, fa lievitare il rischio di malattie e rischi cardiovascolari fino al 38% rispetto al 25% attribuibile a persone di stessa età e storia clinica ma senza problemi di peso o di sindrome metabolica, è facile intuire quanto sia urgente che tutti i bergamaschi rivedano il proprio stile di vita - evidenzia Fulvio Sileo - . Vedo aumentare sì l'affluenza di persone che si preoccupano di migliorare la propria alimentazione, ma è altrettanto vero che dopo i primi 2-3 incontri per seguire una dieta molti non si fanno più vedere. Gettano la spugna, perché capiscono che costa fatica e impegno fare attenzione al cibo e alle proprie abitudini di vita. Ma non combattere obesità o con sindrome metabolica significa prenotarsi da subito un letto in terapia intensiva, per un ictus, un infarto, o altri problemi gravi cardiovascolari».

Anche perché, evidenzia Fulvio Sileo, si tende a non considerare importanti tanti segnali che il proprio corpo dà e che dovrebbero invece suonare come una sirena d'allarme: uno su tutti è il giro vita. «Un uomo con un giro vita superiore ai 102 centimetri e una donna con girovita superiore a 88 centimetri possono non essere obesi, ma il sovrappeso, la concentrazione di adipe a livello addominale crea una serie di alterazioni metaboliche molto pericolose: il grasso in eccesso altera i livelli di insulina, che viene utilizzata male dall'organismo facendo lievitare i rischi cardiaci». Inutile dire che la nostra società occidentale sta producendo molti obesi, con l'abbondanza di cibi sofisticati con zuccheri e grassi sommati alla classica dieta mediterranea.

Il sovrappeso è più diffuso. Anche tra i bimbi. E allora, quali sono gli accorgimenti da adottare? «Al primo posto una vera assiduità fisica costante: intesa, per esempio per i bambini, non come la classica oretta alla settimana al corso di volley o di nuoto, ma come uno stile di vita insegnato e praticato dagli adulti insieme ai piccini. Meno auto, meno computer o tv, più scale, più passeggiate, più lavoretti in casa, più bicicletta - sottolinea Fulvio Sileo - . I nostri nonni, a livello di calorie, mangiavano più di noi, o come noi. Ma si muovevano e "bruciavano" molto di più, almeno tre volte più di noi. Noi oggi ingeriamo calorie e consumiamo quasi zero. Poi niente fuoripasto, soprattutto per i bimbi, se non frutta o yogurt o focacce non condite, e pochissimo alcol per gli adulti. Per tutti noi attenzione a zuccheri e grassi». Insomma, va rivisto totalmente lo stile di vita: «Sì, e in questo senso forse la crisi economica può aiutare: risparmiare sull'auto e scegliendo le passeggiate o la bici che costano niente e danno tanto».

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