Standing ovation per Papa Francesco
Temi scottanti, ancora un anno di studio

Cinque minuti di applausi, standing ovation per Papa Francesco e per un discorso che padre Federico Lombardi definisce «meraviglioso».

Cinque minuti di applausi per un discorso di dieci minuti, nel quale condanna «bizantinismi» e fughe in avanti e indietro, conservatori e progressisti, e la tentazione di trascurare la realtà. Poi Bergoglio esce dall’aula e si dirige verso Santa Marta. Incrocia un gruppo di giornalisti sulla piazzetta della Sala Nervi, li saluta, li ringrazia e promette: «Pubblicheremo tutto con i voti dei singoli paragrafi». Alle 20 il testo è nelle mani dei giornalisti.

Sono tre i paragrafi che non hanno raggiunto la maggioranza qualificata dei due terzi, sui 62 di cui è composta la «Relatio Synodi». È stato votato ogni paragrafo. I padri sinodali presenti erano 183. La maggioranza qualificata dei due terzi, quella che permette di poter dire che un argomento è stato approvato dal Sinodo, è di 123. Ebbene, tre paragrafi hanno ottenuto una maggioranza assoluta molto elevata, ma non la maggioranza qualificata dei due terzi.

Si tratta di due paragrafi sulla Comunione ai divorziati risposati. Il primo è il numero 52 (favorevoli 104, contrari 74). In esso si spiega che il Sinodo sul tema si è diviso e dunque occorre studiare ancora la materia. L’altro è il 53 (favorevoli 112, contrari 64). In esso si chiede più esplicitamente di studiare la questione sotto il profilo della sua connessione alla «teologia del matrimonio». Il terzo paragrafo riguarda gli omosessuali (favorevoli 118, contrari 62). In esso si legge: «Gli uomini e le donne con tendenze omosessuali devono essere accolti con rispetto e delicatezza», e viene citato un documento della Congregazione della dottrina della fede, guidata all’epoca dal cardinale Ratzinger, nel quale si dice: «A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione».

Il Papa, che non ha mai parlato durante i lavori, alla fine è intervenuto ed è stato molto chiaro. Ha denunciato la tentazione di «trasformare le pietre in pane» e «il pane in pietra» per «scagliarla contro i peccatori, i deboli, i malati» e trasformare così la fede in «fardelli insopportabili». Bergoglio alla fine ha precisato che il documento finale diventa i «Lineamenta», cioè il documento base, per il prossimo Sinodo ancora sulla famiglia: «Abbiamo ancora un anno per maturare con vero discernimento spirituale idee e proposte e trovare soluzioni concrete per tante difficoltà».

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