Stezzano dopo la notte di follia
Rifiuti, escrementi e desolazione

Una distesa di rifiuti e di escrementi. E qualche giovane ancora sdraiato a dormire sul pavimento, oppure a rovistare fra l’immondizia per trovare qualche euro od oggetto di valore.

È questo il desolante scenario che lunedì mattina 3 novembre, alle 8,30, a Stezzano, ci si trovava di fronte nell’area dell’ex «Matto Matteo» in via Boito. Teatro nel fine settimana, per festeggiare Halloween, di uno scatenato rave party abusivo a base di alcol, ma soprattutto droga.

Nella notte fra sabato e domenica ci siamo mischiati ai suoi partecipanti, più di duemila, vedendone molti consumare cocaina o anfetamine varie. La musica, frenetica e assordante, si è spenta domenica nel tardo pomeriggio. In breve tempo il palco che, con le sue enormi casse e la postazione del deejay, era stato allestito dentro un capannone, è stato smontato. Dopodiché i partecipanti alla festa, a bordo di auto e camper, hanno gradualmente lasciato Stezzano.

«Lunedì ripuliremo tutto, come abbiamo sempre fatto. Forse però fa più comodo dire il contrario» avevano affermato alcuni di loro sabato pomeriggio. Non è stato così. Si sono solo limitati a riporre nei sacchi della spazzatura le centinaia di bottiglie di vetro che c’erano a terra. Ora ci penserà la proprietà dell’area, l’impresa Frama Infrastrutture di Bergamo a fare pulizia.

«Ormai non sappiamo più cosa fare - affermano i titolari -, non vogliamo che passi il messaggio che l’area è abbandonata. Anzi. Il problema è che non riusciamo a evitare che venga utilizzata per questo genere di eventi. Se mettiamo lucchetti ai cancelli ci vengono tagliati con flessibili, come accaduto per il rave di ottobre. È per questo motivo che chiediamo che la questione venga affrontata in un tavolo insieme al Comune e alle forze dell’ordine. Noi da soli non possiamo fare molto».

A quanto sembra, però, nemmeno le forze dell’ordine possono farlo. Durante il raid si sono, infatti, limitate a tenere monitorata la zona esterna. Troppo rischioso, in questi casi, viene considerato un intervento all’interno. È certamente su questo fatto che contavano i partecipanti ai rave party dello scorso fine settimana. La festa, infatti, ci è apparsa come una zona franca dove poter consumare liberamente sostanze stupefacenti. Il rave party ha lasciato come tracce solo rifiuti, escrementi e desolazione.

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