Strage di Monaco, no legami con l’Isis
Il giovane killer soffriva di depressione

L’autore della strage di Monaco, Ali Sonboly, 18enne tedesco-iraniano, ha agito solo, non aveva complici, e a casa sua non è stato trovato materiale legato a Isis, ma solo documentazione su stragi del passato.

Lo ha sottolineato in conferenza stampa Hubertus Andrae, capo della polizia di Monaco, precisando che «non c’è alcun legame» tra la strage e il tema dei profughi. Andrae ha detto che le indagini continuano negli ambienti frequentati dal ragazzo. L’autore della strage di Monaco avrebbe agito per vendetta dopo essere stato vittima di bullismo per anni a scuola: un anonimo suo ex compagno di classe ha rivelato in una «chat room» che il 18enne prometteva «sempre» di «uccidere» i bulli che lo tormentavano. È quanto riporta in una esclusiva il tabloid Daily Mail nella sua edizione online. «Conosco questo caz... di tipo, si chiama Ali Sonboly. Era nella mia classe. Facevamo sempre del mobbing contro di lui a scuola. E lui diceva sempre che ci avrebbe uccisi», recita il post.

L’autore della strage di Monaco, che ha usato una pistola Glock 9mm con la matricola abrasa, e aveva circa 300 proiettili nello zaino, si era sottoposto a «terapia psichiatrica», curato per depressione: lo ha detto il procuratore di Monaco Thomas Steinkraus-Koch. «È evidente il legame» dell’eccidio di Monaco con la strage compiuta da Anders Breivik a Utoya 5 anni fa (69 morti) «di cui ieri cadeva il quinto anniversario»: sono parole di Andrae.

L’autore della strage di Monaco ha violato il profilo Facebook di una terza persona per pubblicare il finto annuncio sul social network che offriva cibo gratis in un ristorante McDonald’s vicino al centro commerciale Olympia dov’è avvenuta la carneficina: lo ha specificato sempre Steinkraus. Da parte sua, il britannico Mail online, spiega che l’attentatore ha pubblicato il messaggio incriminato sul profilo Facebook di una certa Selina Akim. Il tabloid spiega che si tratta di un finto profilo e pubblica il testo del presunto messaggio: «Venite oggi alle 16:00 da Meggi (McDonald’s, ndr) all’OEZ (l’acronimo del centro commerciale Olympia di Monaco, ndr). Posso comprarvi qualcosa se volete, ma niente di troppo caro». Evidentemente una trappola. Ecco perché la maggior parte dei morti è di giovane età.

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