Strage nella basilica di Nizza, tre morti
Macron: non cediamo al terrore

Due settimane fa, un professore decapitato all’uscita di scuola. Giovedì mattina 29 ottobre tre persone, due sgozzate, un’altra decapitata, stavolta in chiesa, nel pieno centro di Nizza, da un terrorista tunisino sbarcato da qualche settimana a Lampedusa.

L’offensiva integralista contro la Francia - scatenata dalla fatwa contro gli autori delle caricature di Maometto - diventa un assedio proprio mentre il Paese è «travolto dal Covid», come ha detto Macron. Poche ore dopo aver annunciato il lockdown, il presidente si è ritrovato a Nizza, fuori dalla chiesa, per l’ennesima tragedia che colpisce la Francia sotto il suo mandato.

«Non cederemo», ha assicurato il capo dell’Eliseo in una breve dichiarazione dopo aver ringraziato le forze dell’ordine e i soccorritori. Poi ha annunciato, sintomo della gravità del momento, che i 3.000 militari dell’operazione Sentinelle chiamati a dar manforte alla prevenzione antiterrorismo dopo gli attentati del 2015 diventeranno da venerdì 30 più del doppio nelle strade di Francia, passando a 7.000.

Erano le 9 di mattina quando un uomo - che sarà identificato poi come Brahim Aouissaoui, 21 anni tunisino, sbarcato in Italia a settembre e poi clandestino in Francia da pochi giorni - è entrato nella basilica di Notre-Dame in pieno centro di Nizza, dove c’erano pochissimi fedeli e il sagrestano Vincent. Non c’era alcuna messa in corso. Il tunisino si è avventato su una signora, una sessantenne, e ha compiuto lo stesso gesto costato la vita due settimane fa al professor Samuel Paty che aveva mostrato in classe le caricature di Maometto: le ha tagliato la testa. Il sagrestano, 55 anni, si è avvicinato ed è stato sgozzato a sua volta. È toccato poi a un’altra donna, di 44 anni. Ha resistito alle coltellate ed è fuggita dal portone della chiesa dirigendosi, alla ricerca di un riparo, verso il bar più vicino.

Poco dopo però è morta anche lei. Un testimone ha chiamato i soccorsi, collegati al posto di pubblica sicurezza più vicino, quello della polizia municipale. Sono stati quattro poliziotti delle squadre locali di Nizza a entrare in azione, appena 10 minuti dopo la strage, alle 9.10: individuato il killer, lo hanno neutralizzato aprendo il fuoco e sparando 14 proiettili. L’uomo, ferito alla spalla, è stato medicato sul posto prima di essere trasferito in ospedale, dove è ricoverato in prognosi riservata.

«Mentre lo medicavano davanti a noi - ha raccontato il sindaco di Nizza, Christian Estrosi - continuava a ripetere in modo incessante ”Allah Akbar”». La polizia ha identificato il killer grazie a un documento della Croce Rossa italiana che aveva con sé. L’uomo ha affermato subito di aver agito da solo e rivendicato la sua azione. La procura antiterrorismo ha aperto un’indagine. Lo stato d’allerta attentati è stato esteso a tutta la Francia.

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