Tavernola: il cementificio
vuole sfruttare di nuovo la miniera

Doccia molto fresca per chi pensa (o anche solo sogna) che il cementificio di Tavernola abbia in prospettiva l’idea di abbandonare il campo e togliere il disturbo.

Mentre in Provincia prosegue l’iter per ottenere il via libera a bruciare i combustibili da rifiuti, la società romana proprietaria dello stabilimento - la Sacci - ha tutta l’intenzione di riaprire l’ex miniera Ognoli da cui estrarre la marna per fare cemento. Miniera centenaria, chiusa da una decina di anni, era stata poi bonificata e ai suoi piedi è stata tracciata la bretella di Cambianica, strada che sale a Parzanica, chiusa da quattro anni dopo una frana scesa, appunto, dal versante dell’ex miniera Ognoli.

La società è infatti intenzionata a richiedere il rinnovo della concessione mineraria che scadrà il 31 dicembre 2015. In vista di questa scadenza, la Regione ha voluto sondare il terreno con i sindaci di Tavernola e di Vigolo in un incontro a cui era presente anche il cementificio.Sacci la mette in questi termini: bonificare la vasta area instabile dal punto di vista geologico, come dimostra il susseguirsi di frane e smottamenti dal 1950 al 2010 e, contestualmente, trarne profitto dall’utilizzo del materiale estratto.

È dal 2000 che, in seguito alla realizzazione della nuova strada di collegamento con Parzanica e della bretella con Cambianica e Vigolo, non si estrae più la marna dalla Ognoli: il materiale proviene oggi dalla miniera Ca’ Bianca situata sul territorio di Parzanica.

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