Tenta di rubare rame, fulminato
Muore un 30enne di Calolziocorte

È stata una scossa elettrica da 15 mila volt a uccidere Fabio Mannarino, 30 anni, che abitava a Calolziocorte nella frazione Foppenico , nella zona delle case ex Gescal di via Di Vittorio, all’altezza della costruzione del numero 8.

Il giovane al momento dell’incidente si trovava a Dolzago, a un quindicina di chilometri da Calolziocorte, all’interno della ditta ex Passerini, che da tempo ha cessato l’attività produttiva. I motivi della sua presenza all’interno delle proprietà dell’azienda sono al vaglio dei carabinieri della stazione di Oggiono. Tra le ipotesi quella che si trovasse all’interno per un furto di cavi di rame, anche se mancano conferme ufficiali al riguardo.

Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, Mannarino, forse accompagnato da uno o più complici, poco dopo le 22 di domenica, avrebbe raggiunto la strada provinciale che da Dolzago porta a Sirone, sempre nel Lecchese. Una volta scavalcata la recinzione, portando con sé una serie di arnesi utilizzabili per prelevare i cavi di rame e trovati dai militari, avrebbe raggiunto la cabina. Dopo aver forzato la porta d’ingresso, l’uomo avrebbe iniziato le operazioni di taglio dei cavi, rimanendo fulminato all’istante. Quello che è avvenuto dopo è ancora oggetto di indagine da parte delle forze dell’ordine. È però probabile che chi era con Mannarino, resosi conto della tragedia, sia fuggito e abbia lanciato l’allarme.

A quanto si è potuto apprendere il giovane conviveva con la compagna Silvia ed era padre di due bambini, uno di sei anni e l’altro di soli tre mesi.

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