Trasporto dializzati in auto, 2 denunce
Rimborsi come in ambulanza

Le aziende utilizzavano per il trasporto dei dializzati, anziché le ambulanze (indispensabili per questo tipo di pazienti), delle semplici auto o dei furgoni.

Poi però chiedevano il rimborso al Servizio Sanitario Regionale come se avessero utilizzato sempre l’ambulanza. I finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Bergamo hanno eseguito il sequestro preventivo di diversi conti correnti, immobili ed automezzi per un valore complessivo di oltre 800 mila euro.

Due le persone denunciate per truffa aggravata ai danni del servizio sanitario nazionale. Si tratta dei rappresentanti di altrettante Onlus che si erano aggiudicate il servizio di trasporto dei pazienti nefropatici negli ospedali bergamaschi.

Le convenzioni stipulate con l’Asl di Bergamo imponevano che le aziende aggiudicatrici del servizio trasportassero i dializzati in ambulanza uno per volta o, in certi casi, al massimo in due, e invece spesso accadeva che venivano trasportati quattro o cinque pazienti, fatturati come «singoli».

L’attività investigativa, durata oltre un anno, ha evidenziato anche i potenziali rischi per la salute dei dializzati trasportati con mezzi sprovvisti delle dotazioni sanitarie minime.

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