«Trasporto pubblico, basta disservizi
ma anche i cittadini rispettino le regole»

Dopo l’episodio accaduto sulla linea ferroviaria Bergamo – Treviglio nei giorni scorsi, quando un gruppo di passeggeri se l’è presa con il capotreno che aveva fermato un abusivo, Federconsumatori interviene nuovamente: «Riceviamo quotidianamente segnalazioni da utenti esasperati dai disservizi imputabili ai gestori del servizio di trasporto pubblico».

« Per la parte ferrovie riassumiamo per difetto – scrive l’associazione –: difficoltà per l’acquisto e la timbratura dei biglietti di viaggio; caos assicurato quando alla medesima scala che porta ai binari deve accedere chi è in partenza e si scontra con coloro i quali sono appena arrivati; immondizia sparsa sui binari; carrozze insufficienti a ospitare dignitosamente i passeggeri; ritardi cronici; soppressione di corse; gelo d’inverno; caldo torrido d’estate; condizioni igieniche delle carrozze e impraticabilità dei bagni; vetri oscurati dalla patina di sporco; sedili a volte inutilizzabili e rischio sicurezza per la presenza di sbandati che importunano e derubano i passeggeri. A questo quadro si aggiunge il fenomeno dilagante dell’abusivismo. Per fortuna almeno il piazzale antistante la stazione ha assunto un aspetto perlomeno gradevole: sull’efficienza c’è ancora molto da fare».

Per il trasporto su strada, «date le condizioni diverse del servizio e la gestione più attenta alla qualità – scrive Federconsumatori – le rimostranze sono relativamente inferiori rispetto a quanto succede sui treni. Questo non evita che alcuni problemi si ripresentino: autobus gremiti all’inverosimile quando iniziano le lezioni; linee dal percorso tortuoso e ultra chilometrico dove chi deve prendere il bus a metà strada lo trova inevitabilmente intensamente occupato con i posti a sedere esauriti; automezzi vecchi per alcuni tragitti e nuovi per altri, con una particolarità i “nuovi” sono privi di sostegni (maniglie) per coloro che sono obbligati a viaggiare in piedi; segni evidenti di vandalismo e sottostimato fenomeno riguardante coloro che non pagano il biglietto ( “soltanto” a un 6/7% di “portoghesi”); gli autisti non vendono i biglietti in vettura».

«Queste situazioni portano all’esasperazione chi le deve sopportare con sacrifici di tempo, disagi e, molte volte, costi aggiuntivi». Federconsumatori ritiene che «le carenze strutturali e organizzative debbano essere risolte da chi il servizio gestisce, e che i rappresentanti politici eletti in Comuni, Provincia e Regione debbano vigilare e intervenire a garanzia della qualità dovuta ai Cittadini. E però anche noi cittadini dobbiamo fare la nostra parte rispettando i regolamenti di viaggio e sostenendo le ragioni di chi i regolamenti deve far osservare. Attenzione, se passa il principio per cui ognuno si preoccupa soltanto quando viene “toccato” direttamente, rischiamo di imboccare una strada pericolosa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA