Tremendo terremoto in Nepal -Video
Un’ecatombe difficile da quantificare

Il terremoto in Nepal, le cui scosse sono arrivate a toccare magnitudo 8.1, rischia di diventare una ecatombe di proporzioni impossibili da quantificare. Il sisma è stato avvertito fino in India, Tibet e Pakistan.

Due tremende e fortissime scosse di terremoto, a distanza di 35 minuti l’una dall’altra hanno colpito alle 11,56 ora locale (erano le 8.11 in Italia) il Nepal. È il più forte e peggiore mai registrato nella zona dell’Himalaya dal 1934. Quell’anno, una scossa di 8.1 si verificò vicino all’Everest: i morti furono più di 10mila.

Il bilancio del primo pomeriggio parla già di oltre 700 morti. Al momento non risultano italiani coinvolti. Più di 150 le vittime a Kathmandu dove è crollata la torre Dharahara, patrimonio Unesco con decine di intrappolati all’interno. Almeno otto morti e 30 i feriti a causa della valanga che ha travolto una parte del campo base dell’Everest provocata dalle scosse. Anche in questo caso non dovrebbero esserci alpinisti del nostro Paese coinvolti.

Nessun danno invece a Piramide Cnr sull’Everest. I tecnici italiani presenti «stanno bene ma sono molto preoccupati per i parenti che vivono a Kathmandu e al villaggio di Namche Bazar e con cui non riescono a mettersi in contatto», ha dichiarato Agostino Da Polenza, presidente di EvK2CNR.

È «molto probabile che ci siano migliaia di vittime» in Nepal nella zona colpita dal terremoto, secondo le stime basate sullo scuotimento stimato e sulla densità di popolazione. Lo rende noto l’Ingv, l’istituto nazionale geofisica e vulcanologia. La zona «è nota per la sua attività sismica ed è considerata una delle regioni a più alto rischio del mondo. L’attività sismica è causata dalla convergenza tra la placca indiana e la placca euro-asiatica che ha determinato la formazione dell’Himalaya».

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