Trenord, Gori all’assessore Cavalli:
«Servono interventi più energici»

Dopo la lettera del sindaco Giorgio Gori in Regione sul tema dei disservizi di Trenord e la risposta dell’assessore Cavalli, il sindaco di Bergamo ringrazia Cavalli per la tempestività della risposta, ma evidenzia come siano necessari interventi più energici per dare le giuste risposte a migliaia di pendolari.

Dopo la lettera del sindaco Giorgio Gori in Regione sul tema dei disservizi di Trenord e la risposta dell’assessore Cavalli, il sindaco di Bergamo ringrazia Cavalli per la tempestività della risposta, ma evidenzia come siano necessari interventi più energici per dare le giuste risposte alle migliaia di pendolari bergamaschi che quotidianamente si scontrano con l’inefficienza del servizio. Ecco la lettera di Gori a Cavalli.

«Gentile Assessore, La ringrazio per la tempestività con cui ha dato risposta alla lettera che mercoledì avevo indirizzato al Presidente Maroni. Sapere che anche Regione Lombardia non è soddisfatta dell’operato di Trenord non è motivo di particolare soddisfazione, ma è certamente utile per allineare le posizioni, al fine di ottenere il miglioramento del servizio reclamato dai cittadini del nostro territorio».

«Prendo atto dell’impegno di Regione Lombardia nel chiedere a Trenord “di governare il sistema ferroviario con più attenzione”. Temo però che la situazione necessiti di un intervento più energico. E mi permetto di puntualizzare:

- Dato l’investimento di 527 milioni di euro deliberato dalla Regione per l’acquisto di 63 nuovi convogli, non è stato a oggi comunicato un chiaro piano di assegnazione dei nuovi materiali (né la Sua risposta offre precisazioni sul punto). Il Vivalto entrato in servizio sulla linea Bergamo-Milano non è evidentemente sufficiente a riqualificare il servizio. La tratta ha bisogno di TSR e di nuovo materiale rotabile necessitano la linea via Carnate e la Bergamo-Brescia. Sarebbe importante far sapere ai cittadini quanti nuovi treni verranno assegnati a queste linee e con quali tempi di consegna.

- Nella Sua risposta osserva che la linea Bergamo-Milano è stata velocizzata e che la tratta è ora coperta in 48 minuti. Mi permetto di osservare che 30 anni fa il tempo di percorrenza era di 50 minuti (ne ho personale memoria, dagli anni dell’università): non si può sostenere quindi che vi sia stato un apprezzabile miglioramento su questo fronte. Quanto ai ritardi, che Lei stesso rileva in aumento, mi permetto di sollevare qualche dubbio riguardo alle statistiche in circolazione. Accade infatti tutti i giorni che per treni in ritardo di 10 minuti o più vengano segnalati solo 5 minuti di ritardo “ufficiale”. Anche su questo andrebbe operato un controllo più accurato.

- È vero, rispetto ad alcuni anni fa sono state aggiunte alcune corse. E va riconosciuto che fino a due anni fa Trenord aveva raggiunto uno standard di servizio quantomeno sufficiente. Proprio per questo risulta incomprensibile (e ingiustificabile) lo scadimento continuo e progressivo a cui i viaggiatori hanno assistito negli ultimi mesi.

- Nella Sua lettera non si fa riferimento al rapporto tra Regione Lombardia ed Rfi. Eppure appare evidente che anche RFI abbia responsabilità del peggioramento del servizio. Se la rete è inadeguata e se non viene svolta un’adeguata manutenzione (come testimoniato dal moltiplicarsi dei guasti), la situazione non può che decadere. Molti interventi infrastrutturali necessari sono continuamente rimandati, promessi e mai realizzati (tra questi la gestione del traffico in entrata e in uscita dalla stazione di Bergamo, che velocizzerebbe certamente i tempi di percorrenza di diverse direttrici). È legittimo quindi attendersi che, anche nei confronti di RFI, Regione Lombardia eserciti con decisione il suo ruolo, ad esigere i necessari adeguamenti della rete.

- Infine la composizione dei treni. Contrariamente a quanto sostiene Trenord - che giustifica la riduzione del numero di vetture con la diminuzione del numero dei viaggiatori, limitatamente al mese di agosto - la carenza di carrozze è tutt’altro che un problema “estivo”. Dopo i disagi denunciati nell’autunno 2013 (allorché “sparirono” carrozze in tutta la regione), Bergamo non ha più visto composizioni a 7 vetture, a cui pure avrebbe diritto. Treni di punta come il 10811 hanno viaggiato per settimane con 4 sole vetture: a maggio e giugno, non ad agosto».

«Tutto ciò per dire, gentile Assessore, che la situazione dei collegamenti ferroviari che interessano Bergamo è ben più insoddisfacente e richiede da parte della Regione, verso le aziende interessate, l’intervento forte e tempestivo che ho ritenuto necessario sollecitare direttamente al Presidente Maroni.

Confido pertanto nel Suo personale impegno in tale direzione. Nel ringraziarLa per l’attenzione, Le invio cordiali saluti».

Giorgio Gori

Sindaco di Bergamo

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