Trenta aule per 33 classi al Caniana
Così si fa un «riposo» settimanale

Fatto trenta, si può far trentuno. Anzi no, non basta, servirebbe almeno un trentatré. All’Istituto Caterina Caniana, quest’anno, il dirigente e i suoi collaboratori hanno giocato d’astuzia per far coincidere gli spazi richiesti per le classi e quelli effettivamente a disposizione dell’istituto.

A fronte di trenta aule disponibili lo staff della scuola ha dovuto far posto a trentatré classi di studenti. Come? Studiando un orario speciale, approvato dal Consiglio d’ Istituto nella giornata di mercoledì, dove a rotazione le classi del triennio fanno un giorno di «riposo» infrasettimanale.

«A febbraio, alla chiusura delle preiscrizioni - spiega il dirigente scolastico, il professor Claudio Berta - il numero di classi che risultavano nella nostra scuola era di ventotto. Un numero che non ci creava nessuna difficoltà di organizzazione. Però a luglio, con le iscrizioni definitive, ci siamo ritrovati trentatré classi».

Le motivazioni dell’esponenziale aumento del numero di studenti sono principalmente due: da una parte gli effetti del ri-orientamento di molti studenti dopo un primo anno scolastico non di successo, dall’altra la decisione di ospitare all’interno dell’istituto le classi quinte costituite da coloro che arrivano da un percorso di formazione professionale (IeFP) e al Caniana preparano l’esame di Maturità. «Abbiamo deciso di permettere agli studenti di concludere qui il loro percorso di formazione - continua Berta -, un’opportunità che molti altri istituti invece avevano rifiutato».

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