Treviglio, blitz in un laboratorio
La Gdf scopre sette clandestini

Lavoravano senza rispettare alcuna disposizione di legge in materia di orari, in condizioni precarie e, durante la notte, dividevano un angusto locale attiguo al laboratorio, privo delle necessarie condizioni igieniche. È la realtà portata alla luce dalla Gdf di Treviglio che, martedì, ha fatto irruzione in un piccolo laboratorio che si trova in una zona densamente abitata nelle immediate vicinanze del centro di Treviglio.

Il blitz, finalizzato al contrasto del lavoro nero, hapermesso di individuare sette lavoratori clandestini, tutti boliviani.

L’azienda che li impiegava, secondo le indagini, sarebbe riconducibile a una donna, anche lei boliviana: opererebbe in subappalto per società fornitrici di grosse multinazionali presenti in Bergamasca.
I controlli sulle identità hanno poi permesso di accertare che tutti i lavoratori erano sprovvisti del permesso di soggiorno: due di loro erano già stati colpiti da un provvedimento di espulsione. Per loro è scattato il processo per direttissima e la condanna a 5 mesi e 10 giorni.

La titolare della ditta invece, una 30enne, è stata deferita all’autorità giudiziaria per impiego di manodopera clandestina e irregolare.

(07/02/2008)

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