Uccisero a bastonate un collega
Chiesti 12 e 14 anni e 8 mesi in carcere

Si erano accusati a vicenda di avere ucciso a bastonate Malaj Shkelzim, l’albanese di 38 anni trovato con la testa fracassata l’8 dicembre scorso in un campo a Verdellino, a poca distanza da casa.

Un anno dopo i due - Antil Sheshi, 37 anni di Trezzo d’Adda e Marvin Kurti, 30 anni di Cambiago, in provincia di Milano, entrambi incensurati e colleghi di lavoro della vittima - erano in tribunale a Bergamo per l’udienza preliminare.

Per Antil Sheshi la richiesta è la convalida della condanna con 12 anni di reclusione, chiesti 14 anni e 8 mesi per Marvin Kurti. I due albanesi avevano ammesso di essersi incontrati con Malaj, detto Luli, sabato 7 dicembre 2013 in una pizzeria di Cambiago, non lontano dall’impresa edile «Cogesa Srl» nella quale lavoravano. Una serata per scambiarsi gli auguri a cui hanno partecipato altri colleghi, che sono stati testimoni di una lite tre Luli, Kurti e Sheshi.

Tutti avevano bevuto e l’alcol aveva acceso gli animi: per motivi che non hanno saputo chiarire nemmeno gli stessi fermati, Luli avrebbe cominciato ad insultare tutti. Kurti e Sheshi erano intervenuti per calmarlo e lui li aveva presi a spintoni per allontanarli.La discussione era finita lì e tutti erano tornati a casa. Qualche ora dopo, però, verso mezzanotte, i due avevano telefonato a casa di Luli per chiedergli un incontro chiarificatore. La moglie di Malaj, infatti, aveva riferito agli inquirenti che il marito aveva ricevuto una telefonata e che avrebbe dovuto incontrare due colleghi. Non vedendolo più rincasare, il pomeriggio di domenica 8 dicembre era andata in caserma a Zingonia per denunciarne la scomparsa, non sapendo che il corpo del marito era stato ritrovato alle 8 in un campo di via Garibaldi.

A incastrare Kurti e Sheshi, sottoposti a fermo venerdì scorso dai carabinieri di Treviglio e Zingonia, sono stati i riscontri sui tabulati e le celle telefoniche – in particolare il telefono di Sheshi che risultava agganciato alla cella di via Garibaldi nella notte in cui Luli è stato ucciso – e le testimonianze dei colleghi che hanno assistito alla lite in pizzeria. Tra circa 2 settimane è prevista la sentenza: in aula il gup Tino Palestra.

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