Ultrà, il gip si riserva di decidere
I legali: «Presi per errore» - L’intervista

Ancora una notte in carcere per i sei ultrà dell’Atalanta arrestati durante gli scontri seguiti alla partita con la Roma. Il gip si è riservato di decidere.

Il magistrato, Ciro Iacomino, al termine dell’udienza ha preso tempo fino al primo pomeriggio di mercoledì per esprimersi sulla convalida e sulle misure cautelari da applicare.

Il gip ha ascoltato il racconto di cinque tifosi - solo uno si è avvalso della facoltà di non rispondere: l’udienza è durata circa due ore.

Gli avvocati dei supporter arrestati - i legali Federico Riva, Giovanni Adami e Antonio Radaelli - hanno prodotto indagini difensive in base alle quali 30 testimoni hanno raccontato che i sei finiti in carcere erano con loro al baretto che si trova nel parcheggio di viale Giulio Cesare.

Stando al racconto dei testimoni i sei, come tutto il gruppo, quando la polizia è avanzata hanno subito alzato le mani; poi però sono arrivati i lacrimogeni e l’intero gruppo si è dato alla fuga. Gli agenti, stringendo il cerchio, sarebbero riusciti a bloccare i sei che sono rimasti incastrati fra due fuochi.

Parla uno dei legali

Non resta che attendere il primo pomeriggio di mercoledì, quando il giudice dovrebbe sciogliere la riserva. La decisione è attesa intorno alle 15,30.

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