Ultra, le intercettazioni a processo
Rigettata la richiesta della difesa

Si ripropone , come era accaduto in udienza preliminare, la guerra sulle intercettazioni al processo contro 146 ultrà (90 atalantini e 56 catanesi). Ma il pm ha rigettato la richiesta della difesa: le intercettazioni andranno a processo.

È questa la decisione del pm, in Tribunale lunedì mattina 20 ottobre. Le difese avevano chiesto l’inutilizzabilità delle telefonate captate dalla Digos ma il giudice non ha accolto l’istanza. A processo quindi le intercettazioni in cui si sente l’ultrà che si vanta al telefono di aver partecipato all’assalto agli interisti, così come quelle del sindaco di Gandosso Alberto Maffi accusato di ragguagliare via cellulare il capo della Nord Claudio «Bocia» Galimberti sulla posizione della polizia durante gli scontri.

La difesa di Galimberti ha chiesto l’inutilizzabilità poiché le intercettazioni erano state autorizzate per l’associazione, reato poi caduto, mentre i reati ora contestati non le avrebbero legittimate. Il pm Pugliese ha replicato citando la Cassazione che consente l’utilizzo anche quando il reato cambia nel corso dell’indagine.

Dopo questa fondamentale decisione, il processo entrerà nel vivo il 10 novembre. Di mezzo c’è la data (4 novembre) in cui la Cassazione potrebbe decidere sul ricorso del pm contro l’assoluzione per l’associazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA