Un futuro comune per i conservatori Bergamo, Brescia e Cremona fanno rete

Il futuro dei conservatori di Bergamo, Brescia e Cremona sembra essere sempre più in comune: un importante passo in questa direzione è stato fatto martedì mattina.

Durante un incontro a Brescia tra direttori dei tre istituti musicali e i sindaci Giorgio Gori, Emilio Del Bono e Gianluca Galimberti è emersa la comune volontà di avviare un percorso di collaborazione, orientato alla progressiva integrazione dei tre istituti.

Operazione che difficilmente potrà avvenire nel breve periodo da un punto di vista formale, ma che dovrebbe potersi concretizzare sul piano dei programmi, della formazione e della condivisione di attività e servizi.

Nascerebbe così un polo musicale della Lombardia orientale: «I tre istituti musicali – spiega il sindaco Giorgio Gori, che ha promosso la riunione e che era accompagnato dall’assessore all’Istruzione Loredana Poli – hanno costituito un gruppo di lavoro e sono ora chiamati a predisporre un progetto di collaborazione comune che ci sarà sottoposto nei primi mesi del 2015. L’auspicio è quello di creare una rete efficace che permetta di ottimizzare le risorse, non solo economiche, ma soprattutto artistiche, salvaguardando le rispettive autonomie e peculiarità».

L’iniziativa si muove nella direzione recentemente indicata dal «cantiere» istituito dal Miur che prevede una progressiva razionalizzazione degli istituti musicali in Italia, considerati troppo numerosi e sui quali potrebbe in futuro abbattersi la scure dei tagli. «Stiamo lavorando - ha detto Gori - non solo per anticipare la riforma, ma anche per governarla al meglio, salvaguardando i nostri rispettivi istituti che sono un patrimonio culturale dei nostri territori».

Non si è trattato di un incontro isolato o sporadico: i tre sindaci hanno avviato da tempo un ragionamento volto alla collaborazione tra le rispettive amministrazioni, per il rilancio dei territori della Lombardia orientale che veda protagonisti i capoluoghi.

La riflessione al momento comprende la collaborazione tra le università, la progettualità sul futuro del sistema aeroportuale lombardo, il coordinamento delle politiche di attrattività turistica - specialmente nel campo agroalimentare ed enogastronomico, già al centro dell’Expo - e la prospettiva di collaborazione e di scambio tra i rispettivi teatri di tradizione, ovvero tra il Donizetti di Bergamo, il Grande di Brescia e il Ponchielli di Cremona.

Ne emerge in primo luogo la volontà di fare rete in un settore importante come quello della formazione e della cultura, creando un circuito virtuoso tra città con molti punti di contatto.

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