Un hamburger 12 euro ad Astino
I lettori segnalano prezzi elevati

Dopo anni di oblio Astino riapre le porte alla città, invaso da migliaia di persone, curiose di vedere i risultati di tanto lavoro ad opera della Fondazione Mia. Tutti allora ad usare superlativi, perché il luogo è «bellissimo», «panoramicissimo», ma è anche…«carissimo».

Non parliamo dell’ingresso, che è gratuito, come il parcheggio, l’accesso alla mostra del National Geographic e, da giovedì, alla mostra sull’enologo Luigi Veronelli. Parliamo del servizio «food», di quegli hamburger da 12 euro, che, come ci hanno scritto parecchi lettori, «sono fuori prezzo», anche se serviti sul bastione con vista Torre del Guala o nelle antiche cantine dei monaci. In quanto a bevande, i prezzi sono quelli di mercato, 4 euro una birra piccola artigianale e 4 euro un calice di vino.

L’appunto più insistente è sul prezzo dell’hamburger, che pur presentato nella sua versione «slow food», non giustificherebbe i 12 euro. A motivarlo è Patrizio Locatelli, imprenditore che gestisce le attività (dalla mostra agli spazi ristoro) nell’ex monastero: «Il prezzo può sembrare elevato, ma è carne Fassona di qualità molto alta. Non diventeremo mai un fast food, per il rispetto nei confronti della qualità del cibo».

Il presidente della Mia, Fabio Bombardieri, non nasconde di «aver ricevuto segnalazioni sui prezzi». E giovedì, con la riapertura di Astino, chissà che ci sia qualche aggiustamento al menù: «Chiederemo con forza che i prezzi siano i più morigerati possibili - continua il presidente -. L’obiettivo è far quadrare i conti, questi sono stati giorni di prova. Tutto andrà a regime, con un listino prezzi messo adeguatamente a disposizione in modo che tutti sappiano cosa stanno consumando».

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