Un pellegrinaggio straordinario

Le parole di Mons. Raphael Minassia Esarcadegli Armeni Cattolici di Gerusalemme

«Siamo abituati a vedere molti pellegrini che vengono a Gerusaleme. Pellegrini che vengono per la curiosità di conoscere i posti sacri dove Gesù ha camminato, vissuto, sofferto, morto e risuscitato. Pellegrini turisti che cercano un posto di vacanze, con un momento di riflessione. Altri, un piacere momentaneo con un po’ di preghiere, per dare un significato al loro passo. Ma questo gruppo di mons. Luigi Ginami era un gruppo completamente differente, un gruppo al di fuori di queste categorie. Loro sono venuti a Gerusalemme per confermare e stabilire un rapporto permanente con la Gerusalemme spirituale. La loro intenzione era piuttosto camminare e vivere spiritualmente la vita del nostro Signore Salvatore. Sono giunti con l’intezione di incontrare Gesù nel suo ambinte mediorientale, parlargli e consegnargli i loro desideri, le loro intenzioni, la loro vita. Per un Italiano europeo che lascia la bellezza e la comodità perfettamente goduta in Italia, scegliere Gerusalemme e prendere un angolo per stare meditare e dedicarsi completamente a Dio, deve essere qualche cosa un po’ più profondo del solito».«Il momento più impressionante è stata l’unzione degli ammalati conferita alla mamma di Mons. Ginami. Una cerimonia splendida inserita nella Santa Messa al Santo Sepolcro. E seguita andando tutti insieme sani e ammalati, verso l’edicola del sepolcro per consegnare il testamento preparato dalla Signora Santina Zucchinelli e da suo figlio Mons. Luigi Ginami. Questo atto tipicamente e profondamente spirituale, raramente lo vediamo nei pellegrini a Gerusalemme. Madre e figlio, accompagnati dagli amici di Bergamo, Brescia e altre città, hanno fedelmente seguito tutto questo cammino unicamente spirituale. Il secondo giorno, Mons. Ginami, sua mamma ed il gruppo, si sono indirizzati verso la Terza stazione della via crucis, a via Dolorosa, dove si trova l’abitazione di Mons. Luigi Ginami, per inaugurare la casa rinnovata con i sacrifici della Signora Santina, che ha desiderato dare al suo figlio sacerdote, l’opportunità di stare vicino alla Terra Santa, vicino al Calvario da dove Mons. Luigi potrà seminare a perfezione la parola di Dio, la Rocca del suo cuore. Questa inaugurazione è stato un momento emozionante di gioia per chi ha assistito. Mamma Santina è stata presa con affetto da due musulmani fino all’appartamento, al terzo piano per vedere con i suoi propri occhi il luogo di suo figlio Luigi; e con il suo volto esprimeva quello che la sua bocca non poteva dire a causa della sua malatia, la gratitudine e la gioia. Ecco la mia impressione profonda che potevo vivere e testimoniare con il gruppo pellegrino di Bergamo».Mons. Raphael Minassia Esarca degli Armeni Cattolici di Gerusalemme(16/10/2007)

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