«Un portafogli perso e ritrovato
e un gesto che mi ha commosso»

Lasciare il portafogli in un bar e ritrovarlo intatto, conservato dal proprietario. Il racconto di Alfredo Leidi, un nostro lettore.

«Buongiorno, vorrei raccontarvi una situazione che mi è capitata in città, che mi ha fatto riflettere, e che mi ha fatto incontrare persone che mi hanno fatto capire che il mondo non è poi così brutto come i mass-media delle volte vogliono farci credere, ma che è cosparso anche (e mi piace credere, soprattutto) di persone come quelle che ho incontrato oggi. Venerdì mattina mi sono recato in un bar della parte più centrale della città, per fare colazione. Dopo pochi minuti pago il dovuto estraendo il solo portamonete, ed esco abbandonando sul tavolo del locale dove ho consumato la colazione, il mio portafogli con dentro diverse tessere ed una certa somma di denaro, non proprio minima, posto che avevo appena prelevato dal bancomat».

«Me ne accorgo quasi mezz’ora dopo, quando oramai ero giunto alla stazione dei treni in procinto di tornare a casa. Con una certa fretta come potrete immaginare facilmente, ripercorro la distanza tra la stazione ferroviaria ed il bar, nella speranza di non dovere rivolgermi alle forze dell’ordine per denunciare lo smarrimento, e quindi nella speranza che i gestori l’avessero notato e prontamente l’avessero messo al sicuro, o altrimenti di trovare dei giovani(al momento in cui c’ero stato la clientela era di quel tipo) che onestamente lo dessero in mano ai gestori del locale. Non mi aspettavo certo di recuperare il denaro, ma almeno sui documenti e su tutto il suo altro contenuto, ci speravo».

«Torno dentro al bar e domando al gestore se avesse visto il mio portafogli. A questo punto mi fa le classiche domande di prova per vedere che non fossi chiunque, ma fossi il vero proprietario, e gli rispondo, dicendo anche l’esatta somma contenuta e rendendomi disponibile a provare l’appartenenza con la carta d’identità. Lui me lo restituisce e guardo con estremo sollievo che ogni cosa era al suo posto, ma soprattutto, non una banconota era stata rimossa! Prontamente io ne tiro fuori una per lasciargliela e ringraziarlo del puntualissimo e attentissimo comportamento, e mi sento chiedere “che cosa fa?”, io gli replico che glielo dovevo per il favore fatto, e mi sento dire, guardandomi negli occhi “non serve, mi basta il gesto”. Ringrazio, saluto con cortesia, ed esco. Mi sono commosso».

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