Una montagna di pane: 37 tonnellate
Ogni anno sulla tavola dei più poveri

Su una tavola può mancare tutto, tranne il pane, cibo per eccellenza, simbolo della condivisione. E il pane, grazie all’impegno di una quindicina di panificatori bergamaschi e dei volontari di altrettanti Centri di Primo Ascolto (Cpaa) della Caritas diocesana, non manca nemmeno a quelle persone che stanno vivendo un momento di difficoltà.

Sono circa 37 tonnellate di pane che in un anno la disponibilità dell’Associazione panificatori può rimettere in circolo, come dono attraverso i volontari che ogni giorno passano a ritirare il pane non venduto e lo distribuiscono a famiglie, anziani e senza fissa dimora come hanno potuto raccontare alcune operatrici dei Cpaa delle parrocchie di Villongo e Sant’Anna in città.

Da venerdì 5 dicembre l’incontro tra chi dona e il volontariato è reso ancora più semplice da un software messo a punto dalla società Optima, servizio integrati per l’azienda Srl: «Abbiamo lavorato con passione a questo progetto - ha spiegato nella sede di Aspan Lorenzo Visioli - per migliorare la gestione di questo servizio attraverso qualsiasi tipo di supporto: tablet, smartphone, computer».

Un sistema accessibile che richiede la registrazione del panificatore e del «trasportatore», cioè colui che concretamente passa dal negozio e ritirare il pane in eccesso, che se non riutilizzato rischia di essere un vero spreco. Ogni giorno il fornaio può «caricare» il dato che riguarda la disponibilità, mentre l’organizzazione benefica, entrando nella parte riservata, acquisisce il dato è può quindi procedere al ritiro stampando anche il documento che autorizza il trasporto di merce.

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