Una vendemmia storica del XVI secolo per ricordare l’agronomo Agostino Gallo

Al bresciano Agostino Gallo i vignaioli bergamaschi devono un lusinghiero apprezzamento: «Quanto ben piantano la vite i bergamaschi: lodo medesimamente gli eccelenti bergamaschi, che piantano la vite in terreni potenti». Così si esprimeva il più insigne agronomo del Cinquecento (Gallo era nato nel 1499 nella città della Leonessa) nelle sue straordinarie e preziose opere, una delle quali - «Venti giornate d’agricoltura» (Ed. Santini, Bergamo 1757) è conservata nella Biblioteca Civica Angelo Mai di Città Alta.Per ricordare questo illustre protagonista dell’enologia e dell’agronomia, a Poncarale (Brescia) si sono ritrovati bergamaschi e bresciani per una singolare vendemmia storica, eseguita con le stesse modalità del XVI secolo. Si è trattato anche dell’avvio di un progetto di ricerca per il recupero del vino prodotto nel ‘500 e destinato ai nobili dell’epoca e a papa Paolo III. La ricerca è stata svolta da ricercatori dell’Università degli Studi di Brescia, del Centro Vitivinicolo Provinciale e dall’Azienda Agricola Torreggiani, sui terreni delle sperimentazioni attuate da Agostino Gallo.La giornata della vendemmia – sabato 22 settembre – ha visto all’opera vignaioli e personaggi in costume, carri colmi di uva trainati da buoi fino alla Villa originale di Agostino Gallo, la pigiatura da parte dei bambini secondo metodologie e tecniche del XVI, infine una cena rustica alla presenza di numerosi figuranti: nobili, cavalieri e persino un vescovo.(23/09/2007)

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