Una web serie fatta in casa
«Sogno nato tra i banchi dell’università»

«Abbiamo visto e rivisto serie fino alla nausea, e il risultato è stato che siamo finiti a scriverne e a produrne una noi stessi». Alessio Osio, Alessandra Salvoldi e Sara Volpi sono tre ex studenti del Dipartimento di Lettere moderne dell’Università degli studi di Bergamo che hanno trasformato la loro passione per le serie televisive in un progetto per il futuro.

Hanno scritto una sceneggiatura, fatto casting, realizzato riprese e hanno lanciato su un canale you tube la loro prima web serie, «You can’t take it with you».

Riprese realizzate con una reflex e un budget pari a zero, per nove puntate da una decina di minuti l’una, dove vengono raccontati quattro giovani alle prese con i più comuni problemi legati alla loro età che si trovano improvvisamente legati gli uni agli altri da un mistero che li riporta anche indietro nel tempo. Una trama con molti riferimenti alla letteratura (tutti i nomi dei personaggi sono nomi italianizzati di un testo di Feydeau, «Occupati di Amelia»), alla storia medievale, alla cultura filmica, ma anche all’ambiente dell’università di Bergamo: agli studenti di lettere non sfuggiranno i riferimenti a via Pignolo, sede del dipartimento, e al professore di latino Lo Monaco, che nella serie viene citato sotto le spoglie del «professor Lo Prete».

«Io e Sara (26 anni di Capriolo) – racconta Alessandra Salvoldi, 23enne di Clusone – ci siamo occupate della stesura della sceneggiatura, mentre Alessio (25 anni, di Brescia) ha pensato alla regia, alle riprese e al montaggio. È iniziato tutto un po’ per gioco, ma si è trasformato in fretta in un progetto serio. Quando, su siti specializzati, abbiamo lanciato la proposta di un casting per la serie (specificando che non avevamo assolutamente budget) abbiamo ricevuto circa 300 risposte di ragazzi interessati a collaborare con noi come attori. Abbiamo ristretto la scelta a quelli che abitavano in Lombardia e a loro abbiamo chiesto di mandarci un video di pochi minuti».

Un casting da remoto. «Una volta scelti i protagonisti – continua – siamo passati alla fase riprese: in venti giorni abbiamo registrato tutto, in diverse location: Brescia, Capriolo, Clusone e, ovviamente, Bergamo».

«Per quanto riguarda la colonna sonora della serie– conclude Alessandra – siamo stati fortunati: un giovane compositore di Brescia, Claudio Smussi, ha composto per noi la musica; in più un gruppo di Clusone, gli Skylanders, ci ha permesso di utilizzare le canzoni del loro album per la sigla».

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